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Dossier Rc auto, scatola nera al vaglio della Corte costituzionale

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Dossier | N. 509 articoliCircolazione stradale

Rc auto, scatola nera al vaglio della Corte costituzionale

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(Agf)
(Agf)

Dubbi sul rispetto del principio del giusto processo e sull’attendibilità degli apparecchi che sono già montati sui veicoli in circolazione. Per questo il valore di prova legale attribuito alle risultanze della scatola nera a partire dallo scorso agosto dalla legge sulla concorrenza è stato rimesso alla valutazione della Corte costituzionale. Lo ha disposto un’ordinanza di un giudice di pace di Barra (Ruscillo), emessa il 30 settembre, appena un mese e mezzo dopo l’entrata in vigore della nuova norme.

Il sospetto di incostituzionalità nasce soprattutto dal fatto che la norma (l’articolo 1, comma 20, della legge 124/2017) attribuisce il valore di piena prova dei fatti alle risultanze del dispositivo, «salvo che la parte contro la quale sono state prodotte dimostri il mancato funzionamento o la manomissione del predetto dispositivo» (e la realtà ha dimostrato che casi del genere sono tutt’altro che teorici).

Ciò, secondo il giudice di pace, significa che nel processo c’è una parte privata (la compagnia assicurativa) che deposita i dati registrati dalla scatola nera ma non ha l’onere di «dimostrare la legittimità delle acquisizioni e la correttezza delle risultanze». Onere che invece è scaricato sulla controparte, il cui unico diritto ammesso dalla norma è vedersi rendere fruibili le risultanze in questione.

Dunque, non ci sarebbe alcun contraddittorio tra le parti, come invece imporrebbero il principio della parità tra esse e il diritto di difesa (previsti negli articoli 111 e 24 della Costituzione. E, per far valere le proprie ragioni, la controparte non avrebbe nemmeno lo strumento penale della querela di falso, visto che si tratta di confutare atti con fede “privilegiata” ma non provenienti da pubblici ufficiali. Allora, non resterebbe che chiedere al giudice di disporre una consulenza tecnica d’ufficio: una consulenza di parte sarebbe solo «una mera allegazione difensiva».

Quanto al problema delle scatole nere attualmente montate sui veicoli già in circolazione, il giudice osserva che la norma dà valore di prova legale ai dispositivi già in uso, purché «equiparabili». Ma tale equiparabilità va valutata in base a requisiti non ancora stati fissati da decreto ministeriale. Dunque, nella causa a lui sottoposta, il giudice dovrebbe dare valore alle risultanze della scatola nera come gli impone la legge in vigore, ma senza avere la certezza che essa sia poi riconosciuta idonea.

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