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    Dossier | N. 83 articoliCriptovalute: bitcoin e le altre

    È scontro tra bitcoin: il classico e il cash ad altissima volatilità. E arriva anche il gold

    Reuters
    Reuters

    La scissione in casa bitcoin non ci sarà. Ma la rinuncia dell’upgrade della rete che avrebbe portato a una divisione della criptovaluta sta comunque provocando effetti sul mercato, finito sulle montagne russe nel corso del fine settimana. Anche oggi la situazione rimane improntata a un’altissima volatilità in una situazione che Forbes descrive come di “guerra civile”. Il bitcoin classico che a metà della scorsa settimana aveva toccato nuovi record a un passo da 7.900 dollari proprio sull’onda dell'annuncio della mancata scissione, in pochi giorni ha lasciato sul terreno oltre 2.000 dollari scivolando ieri fino a 5.600. Oggi è tornato attorno a 6.500 dollari, pur sempre tra alti e bassi.

    Speculare l’andamento di bitcoin cash, la valuta che si è divisa dal classico lo scorso agosto, che he messo a segno uno spettacolare ritorno, superando la soglia dei 1.000 dollari (rispetto a 660 a metà di settimana scorsa) fino a un picco ieri di 2.450 dollari, valore che gli ha permesso di superare Ethereum come seconda criptovaluta per capitalizzazione: 41 miliardi di dollari di valore complessivo contro i 30 di Ethereum e un valore attorno a 100 del classico.

    L’effetto scissione mancata

    L’upgrade che avrebbe dovuto essere adottato a metà novembre, noto come Segwit2x, avrebbe aumentato la capacità dei singoli blocchi della blockchain in modo da permettere a bitcoin di diventare un sistema di transazione più rapido ed efficiente. Ma è stato ritirato dai promotori perché aveva registrato una scarsa adesione e quindi la scissione avrebbe dato vita, secondo quanto hanno spiegato, a una valuta marginale che avrebbe indebolito la comunità di bitcoin, cosa che non era nelle loro intenzioni.

    Se si fosse arrivati alla scissione i possessori di bitcoin si sarebbero trovati una corrispondente quantità della nuova valuta in portafoglio e questo aveva sostenuto le quotazioni nell’ultimo periodo: la delusione ha quindi portato a una liquidazione delle posizioni e ai realizzi sulla base dei pingui guadagni realizzati, con una conseguente una corsa a bitcoin cash, percepito come più efficiente, che ha visto le quotazioni più che raddoppiate in pochi giorni.

    Scontro duro, esiti incerti

    Ma dietro al massiccio spostamento di capitali da un bitcoin all'altro c'è anche un duro confronto tra miners e sviluppatori che porsegue da oltre un anno sul futuro della criptovaluta più famosa del mondo: «Bitcoin cash è il vero bitcoin adesso», ha dichiarato l’altro giorno Li Ang, alla guida di uno dei maggiori attori del mondo dei miners cinesi, lanciando un segnale bellicoso nei confronti della criptovaluta classica.

    Mentre infatti gli sviluppatori hanno brindato alla sospensione della scissione, i miners e gli imprenditori attorno a bitcoin hanno visto nella mossa una scelta conservativa e contraria all’innovazione che avrebbe reso la blockchain più efficiente e veloce per le transazioni. In effetti proprio i miners sono stati i più chiari protagonisti della migrazione verso bitcoin cash: nella giornata di domenica il totale della potenza di mining - il cosiddetto hashrate - dietro al cash ha superato quella a supporto del classico. «Bitcoin andrà a sparire», ha affermato senzaa mezzi termini un altro rappresentanet dei resposnabili della certificazione pubblica in ambito blockchain.

    Le quotazioni sono tornate su livelli più stabili, ma per il momento nulla è risolto e le tensioni sono pronte a riemergere in qualsiasi momento. Il consiglio per i piccoli investitori - ora più che mai - non può essere che quello di rimanere alla finestra in attesa che si delinei meglio la prospettiva. A meno che non si vogliano provare emozioni forti.

    Arriva il Gold

    Intanto è entrato ufficialmente in campo anche un terzo bitcoin. Gli sviluppatori del progetto bitcoin gold hanno pubblicato proprio oggi il software che dà vita alla nuova blockchain, separata rispetto a quella orginale di bitcoin, dopo che si sono verificati diversi problemi tecnici.

    L’obiettivo della nuova valuta è quello di un ritorno allo spirito originario di bitcoin. L'idea ruota attorno a un nuvo protocollo che permetta di tornare a fare mining sul computer di casa, grazie a un software che gira su più economiche schede grafiche, con l’effetto di democratizzare il mercato e di ridurre il potere dei grandi miners orientali.

    In vista del lancio della niuova criptovaluta, diversi exchange quotavano future sul gold, attualmente quotato attorno a 275 dollari, in calo di oltre il 25% rispetto a 24 ore prima. Tanto per non smentire che anche il neonato bitcoin rimane uno strumento per persone con cuori forti.

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