In Lombardia, chi ha un ciclomotore non deve più pagare la tassa di circolazione dal 2014. La Regione è anche una di quelle che più hanno spinto sull’automazione dei pagamenti. Eppure chi è ancora ignaro dell’esenzione o vuole comunque pagare (per “praticità”) si vede calcolare un importo come se fosse ancora dovuto, anziché vedersi bloccare il pagamento come dovrebbe avvenire.
Sembra si sia scelto di fare così per venire incontro ai timori di alcuni cittadini che abitano al confine con altre regioni, dove capita loro di circolare. Visto che lì la tassa è ancora dovuta e che i controlli avvengono su strada (l’obbligo scatta solo se si circola), questi cittadini avrebbero chiesto di “mettersi in regola” per evitare complicazioni. Anche se non avrebbero nulla da temere: vale il criterio della residenza e non del luogo in cui si è colti a circolare.
Altri cittadini timorosi interessati a pagare lo stesso sono quelli che prevedono di trasferirsi in un’altra regione. Anche se avranno l’obbligo di pagare solo a trasferimento avvenuto.
Bloccare la possibilità di pagare eviterebbe le errate attribuzioni a un ciclomotore di un pagamento relativo a un motociclo (su cui, contrariamente ai motorini, è effettivamente dovuto). Accade perché le targhe dei motocicli sono simili ai numeri di telaio dei ciclomotori. La Regione lo riconosce ed esegue le rettifiche necessarie, chiedendo al cittadino solo di integrare il pagamento secondo la tariffa corretta, senza sanzioni. In futuro valuterà se ripristinare il blocco.
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