Non un’agevolazione permanente come promesso in origine, ma solo una proroga concordata tra ministero delle Infrastrutture e gestori fino al 30 giugno della sperimentazione portata avanti dal 1° agosto al 31 dicembre 2017. Quest’anno, lo sconto del 33% sui pedaggi per le moto sulle autostrade italiane non è diventato strutturale e una sua ulteriore proroga per la prossima stagione estiva (quella che più interessa ai motociclisti) resta appesa alla volontà del futuro governo. Non solo: ci sarà in alcuni casi un maggior rincaro delle tariffe per tutti gli altri utenti, per far recuperare ai gestori i mancati incassi del periodo di sperimentazione.
Si parla comunque di cifre limitate: dai primi rendiconti sul 2017, l’applicazione degli sconti ha fatto perdere una cifra che è nell’ordine dei 200mila euro. Ci si attendeva un maggior numero di transiti agevolati, ma gli utenti che hanno registrato il contratto Telepass necessario per poter ottenere lo sconto non sono stati molti, un po’ a causa delle procedure da seguire e un po’ perché l’estate era già iniziata. Ciò ha limitato l’incremento di traffico portato dall’agevolazione, che in teoria avrebbe potuto far aumentare anche gli incassi da moto, compensando almeno in parte la perdita di introiti dovuta allo sconto stesso.
Così verranno applicate le pattuizioni previste dai contratti che regolano ciascuna concessione e che danno ai gestori il diritto di recuperare con futuri incrementi tariffari i mancati incassi, come già accaduto proprio all’inizio di quest’anno per gli sconti concordati nel 2014 per i pendolari. Si può prevedere che in questo caso, data la modesta entità delle cifre in gioco, i gestori più piccoli non avranno necessità di rincari: basteranno le compensazioni normalmente rese possibili da alcune voci previste nelle convenzioni concessorie.
Nel caso dei gestori che stanno operando con concessioni scadute, non sono possibili incrementi tariffari. Il recupero dovrebbe quindi avvenire aumentando il valore di subentro che lo Stato dovrà loro riconoscere nel caso assegni la concessione ad altri operatori, per cui tutto si scaricherebbe sulle tariffe che fisseranno questi ultimi.
Finora, al tavolo tra ministero e gestori, non è stata nemmeno presa in considerazione l’annunciata eventualità di rendere strutturale lo sconto, riconoscendo quindi alle moto una classe tariffaria meno onerosa rispetto agli altri veicoli leggeri. Ciò avrebbe allineato, almeno in parte, l’Italia agli altri Stati. Ma i gestori si oppongono.
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