La Cassazione boccia l’ultimo tentativo del Comune di Milano di prolungare i 90 giorni per la notifica delle multe. Nel 2014 furono spediti fuori termine tanti verbali dei nuovi autovelox, argomentando che il conteggio dovesse partire non dalla data dell’infrazione ma da quella in cui un vigile visionava i fotogrammi in ufficio. Tesi smentita prima da ministero dell’Interno e giudici di pace. Ora anche dalla Cassazione, che con l’ordinanza 7066 del 21 marzo ha pure condannato il Comune a pagare le spese legali e il contributo unificato raddoppiato.
La Corte ha ricordato che l’articolo 201 del Codice della strada autorizza a sforare i 90 giorni , ma solo se non è individuabile il luogo della notifica. E, per giurisprudenza costante, la non individuabilità deve essere legata solo al comportamento del cittadino. Se, come nel caso di Milano, ci sono difficoltà legate alla gran quantità di verbali da notificare, è l’amministrazione che deve orgamizzarsi meglio.
Infine la Cassazione contesta la tesi del Comune secondo cui mettere a confronto la foto dell'infrazione e i dati del veicolo sarebbe complesso.
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