
Linea morbida dei Comuni ieri, nella prima giornata di applicazione dei nuovi divieti stagionali di circolazione nei centri urbani del Nord con popolazione superiore a 20 o 30mila abitanti, estesi quest’anno per la prima volta alle vetture Euro 3 a gasolio. Poche le multe, anche perché le Polizie locali hanno sì dedicato pattuglie specificamente ai controlli su questi divieti, ma un po’ ovunque hanno preferito non calcare la mano. Soprattutto per dare tempo agli interessati di informarsi meglio e trovare alternative per la loro mobilità quotidiana. Nel frattempo anche Roma annuncia misure analoghe per il prossimo anno.
Le esigenze informative hanno prevalso soprattutto a Bologna, perché in Emilia-Romagna le misure sono più restrittive che altrove (i divieti arrivano fino all’Euro 4 a gasolio) e sono state contestate dalla Lega. Il Comune non ha neanche fornito il numero (presumibilmente esiguo) dei guidatori multati.
Niente numeri e comunque poche multe anche a Verona, ma qui è soprattutto per la mancanza di una segnaletica completa su un territorio comunale vasto e variegato: rispetto allo scorso anno, sono cambiate le deroghe e quindi è stato necessario adeguare i cartelli, operazione avviata ma non ancora completata. Così il Comune rischierebbe di dover fronteggiare molti ricorsi.
A Milano, invece, le 12 pattuglie dedicate messe in campo nei punti di maggior transito della città nella prima parte della giornata (dalle 7,30 alle 13) hanno rilevato solo 16 infrazioni (più altre 13 per la violazione di altre norme come l’obbligo di assicurazione e quello di revisione), su un totale di 182 veicoli controllati (selezionati dagli agenti “a occhio”, in base all’anzianità della targa e del modello). Servizi dedicati sono stati predisposti anche nel turno successivo, tra pomeriggio e serata, sempre con 12 pattuglie. Dunque, a Milano la vigilanza c’è stata, ma probabilmente l’età del parco circolante - sensibilmente più bassa della media nazionale - e il servizio efficiente dei mezzi pubblici hanno impedito che ci fossero molte violazioni.
In ogni caso, Milano ha in programma di installare 185 varchi elettronici per i controlli automatici in tutta la città e a gennaio dovrebbe installare la segnaletica nei punti dove essi dovrebbero essere collocati. Ma l’operazione ha ancora molte incognite, perché c’è stato un lungo contrasto col ministero delle Infrastrutture e si rischiano molti ricorsi da parte dei multati: i controlli automatici per questo tipo di infrazioni sono di dubbia legittimità, anche istituendo nell’area interessata una Ztl (Zona a traffico limitato), per problemi di completezza e liceità dell’uso delle banche dati dei veicoli cui i varchi dovrebbero essere collegati. Così il Comune ha previsto anche telecamere “intelligenti” sulle auto di servizio, per segnalare ai vigili i possibili trasgressori: gli agenti dovrebbero quindi fermare il veicolo e controllarne i documenti, unica procedura certamente legittima.
All’elenco delle città del Nord, Roma si dovrebbe aggiungere nel 2019. I divieti sono in fase di studio avanzato: l’assessore alla Mobilità, Linda Meleo ha detto che si sta lavorando per definire l’area cittadina che sarà vietata ai veicoli più vecchi. Potrebbe coincidere con l’anello ferroviario, che già in passato è stato fissato come confine per i divieti di circolazione.
© Riproduzione riservata