Dopo il via libera da parte del governo, per il decreto su reddito e pensione di cittadinanza si attende a breve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per far scattare il conto alla rovescia: il vicepremier Luigi DiMaio ha annunciato che a febbraio sarà pronto il sito web con le informazioni, da utilizzare anche per presentare la domanda. Dopo il 5 marzo saranno operativi altri due canali per le richieste: gli sportelli delle Poste e i Caf convenzionati.
Il sussidio di 18 mesi (rinnovabile) è riconosciuto ai nuclei familiari che possiedono «congiuntamente» una serie di requisiti come la residenza in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, un valore dell’Isee inferiore a 9.360 euro, un patrimonio immobiliare (esclusa la prima casa) non superiore a 30mila euro, un patrimonio finanziario non superiore a 6mila euro (20mila per i nuclei più numerosi).
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I paletti per il sussidio
Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario di auto immatricolate nei sei mesi precedenti, di auto di
cilindrata superiore ai 1.600 cc, motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni
precedenti, imbarcazioni da diporto. Sono esclusi i nuclei familiari con disoccupati che si sono dimessi per i 12 mesi successivi
alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa. Chi presenta documenti o attestazioni false, o mendaci,
per ottenere il reddito di cittadinanza è punito da due a sei anni, e dovrà restituire quanto ha incassato.
Il reddito di cittadinanza si compone di due voci: una integrazione al reddito fino a 500 euro per un single, che diventano 900 euro per famiglie con due adulti e 2 minorenni, per raggiungere la soglia massima di 1.050 euro per nuclei con 3 adulti e 2 minorenni, a cui si aggiunge un contributo all’affitto di 280 euro. Per la pensione di cittadinanza che è riconosciuta a nuclei familiari composti esclusivamente da una persona di almeno 67 anni, l’integrazione al reddito è pari a 630 euro, per due componenti di 67 anni diventa di 882 euro, in aggiunta a 150 euro di contributo all’affitto.
Il sussidio sarà erogato dal 27 aprile, mentre la consegna della Card presso le Poste avverrà dopo il 5 di ogni mese; un single potrà ritirare al massimo 100 euro, e tutta la somma della card dovrà essere spesa nel mese successivo all’erogazione, altrimenti nella mensilità successiva scatterà un taglio del 10%.
L’erogazione è condizionata alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro da parte di tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare, a meno che non siano già occupati, o frequentino un regolare corso di studi o di formazione, o siano pensionati, disabili, o abbiano carichi di cura (in presenza di bambini con meno di 3 anni, di disabili gravi o persone non autosufficienti).
Il richiedente entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio è convocato dai centri per l’impiego per la firma del Patto per il lavoro, ed entro i successivi 30 giorni toccherà a tutti gli altri componenti: dovranno registrarsi sulla piattaforma informatica dedicata, consultarla quotidianamente, rispettare settimanalmente un diario di attività, accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue. È sufficiente che uno dei componenti non rispetti uno di questi obblighi perchè il nucleo perda il beneficio.
Per le offerte di lavoro “congrue” è previsto un meccanismo che, col passare del tempo e delle offerte rifiutate, diventa sempre più penalizzante.
Nei primi 12 mesi di fruizione del beneficio è “congrua” un’offerta entro 100 km di distanza dalla residenza, per la seconda il perimetro si allarga entro i 250 km, la terza può arrivare dall’intero territorio italiano. Dopo i 12 mesi di fruizione del beneficio, invece, è “congrua” un’offerta entro 250 km di distanza (se è la prima o la seconda), o dall’intero territorio se è la terza offerta. Dopo i primi 18 mesi, in caso di rinnovo, l’offerta può arrivare da tutto il territorio italiano, anche se è la prima. Per le famiglie con disabili il massimo della distanza è 250km. Se si accetta un lavoro oltre 250 km dalla residenza, si continua a percepire il Rdc per i primi 3 mesi del nuovo impiego (12 mesi con minorenni o disabili).
Nel caso di beneficiari in situazioni di disagio sociale, è prevista la presa in carico da parte dei sevizi di contrasto alla povertà presso i comuni con la sottoscrizione del Patto per l’inclusione sociale. Da marzo non sarà più possibile richiedere il Rei: ai soggetti già beneficiari, il reddito di inclusione continuerà a essere erogato per la durata inizialmente prevista, ma potranno chiedere il reddito di cittadinanza.
Chi sottoscrive uno dei due patti dovrà impegnarsi per 8 ore settimanali, sempreché i comuni provvedano ad attivare progetti di pubblica utilità. La terza opzione coinvolge le aziende che stipulano presso il centro per l’impiego un Patto di formazione per garantire al disoccupato un percorso di riqualificazione professionale, comunicando i posti disponibili al portale dedicato. In caso di assunzione stabile a tempo pieno, l’azienda avrà un incentivo da 5 a 18 mensilità, sotto forma di sgravio contributivo (pari a 780 euro al mese). Se l’assunzione avviene da un’agenzia per il lavoro o un ente di formazione lo sgravio verrà diviso a metà.
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