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Dossier | N. 31 articoli Focus China

Benefici reciproci dall’aumento del numero di convogli ferroviari tra Cina e Unione europea

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Manzhouli è una città cinese della regione della Mongolia interna, al confine con Russia e Mongolia. È diventata negli ultimi anni un importante snodo ferroviario sul corridoio eurasiatico, fulcro delle attività commercia-li che interessano i tre paesi e punto di arrivo e partenza di numerosi convogli da e per l'Unione europea.

Nel solo 2018 il numero di treni registrati in entrata e in uscita da Manzhouli e diretti nel vecchio continente è stato di 1.801 (tra cui 985 in uscita e 816 in entrata), con un incremento del 38,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I convogli hanno portato un carico complessivo di 147.800 container (+33,4%). Il valore delle merci trasportate è stato di 8,728 miliardi di dollari, con un aumento del 15.63%.

Questi risultati sono dovuti sia ai convogli in uscita (+10,5% con 82.800 container per un controvalore di 6,274 miliardi di dollari) sia quelli in entrata (+56,8% sul 2017 per un totale di 65mila container e un valore di beni pari a 2,445 miliardi di dollari).

La veloce crescita delle attività ferroviarie di interscambio con l'Unione europea a Manzhouli è paradigmatica di quanto avviene anche nel resto della Cina. Ning Jizhe, vicedirettore della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Cina, ha recentemente affermato che da quando, più di cinque anni fa, è stata lanciata l'iniziativa “One Belt One Road” (nota anche come Nuova Via della Seta) fino alla fine dello scorso febbraio, il numero totale dei convogli che hanno interessato l'interscambio con l'Europa ha raggiunto un totale di 14.000. Il progetto, dopo la fase iniziale di pianificazione, sta quindi entrando rapidamente nella fase operativa.

Il rapido sviluppo dell'hub di Manzhouli è frutto del lavoro di One Belt One Road. Dal 2018, il potenziale operativo dei treni nella direttrice europea è stato continuamente incrementato. Le direttrici interne dei convogli ferroviari per il carico delle merci sono aumentate fino a raggiungere un totale di 60 città, quali ad esempio Suzhou, Tianjin, Wuhan e Changsha. Un canale logistico su rotaia efficiente, interconnesso e completo verso Manzhouli permette di organizzare trasporti rapidi da e verso il vecchio continente. E mentre sempre più paesi aderiscono a One Belt One Road, il percorso lungo l'asse eurasiatico continua a migliorare incrementando le potenzialità del corridoio. In futuro, grazie a questa infrastruttura logistica, più merci europee potranno raggiungere la Cina, e l'intero interscambio con l'Ue ne beneficerà.

Se la città di Manzhouli rappresenta lo snodo nordorientale di One Belt One Road, Xinjiang è l'hub della Cina occidentale.

L'ultimo giorno del 2018, il fischio del locomotore ha salutato la partenza del millesimo treno merci con destinazione Europa dall'hub di Urumqi. Entro la mezzanotte si sono aggiunti altri due convogli, fissando così il numero totale a 1.002.

Urumqi ha visto il primo treno partire alla volta del vecchio continente nel maggio 2016 e da allora ha avuto una crescita straordinaria. Da una partenza alla settimana si è giunti a tre convogli al giorno che lasciano lo Xinjiang con destinazioni europee. Fino ad oggi sono state stabilite relazioni di cooperazione con 82 imprese cinesi su direttrici che fanno tappa in numerose città, tra cui Guangdong, Zhejiang, Sichuan, Shandong, Pechino, Shanghai, Chongqing. Le venti linee attuali coprono 26 destina-zioni finali in 19 paesi.

Pomodori a Napoli: in uscita dalla stazione di Alashankou il treno di merci X9401 è carico di salsa con direzione Italia. Wang Yanli, responsabile della divisione dell'azienda conserviera Cofco Tunhe ha dichiarato: “Abbiamo ottenuto grandi benefici dall'apertura delle tratte ferroviarie. Grazie alla maggiore efficienza nei trasporti ora abbiamo convogli che raggiungono Kazakistan, Russia, Italia e numerosi altri paesi. Esportare è diventato più semplice ed efficiente”.

“Più di mille convogli sono partiti in un anno, stabilendo un record storico. Utilizzeremo i vantaggi di questo canale logistico ferroviario internazionale per promuovere la trasformazione dello Xinjiang da economia “di passaggio” a regione industriale”. Così si è espresso Nan Jun, vicedirettore generale dello Xinjiang New Iron International Logistics, che ha dichiarato che l'hub di Urumqi continuerà ad ampliare le relazioni logistiche, a migliorare i livelli di servizio, ad aumentare il numero di convogli gestiti nell'interscambio tra la Cina e l'Unione Europea, migliorando il record del 2018.

Hukaijiang, segretario di partito all'Ufficio di commercio e industria dello Xinjiang, ha affermato che nel 2019 sarà ulteriormente incrementata la qualità e l'efficienza dei convogli in partenza da Urumqi e diretti verso ovest. La funzione di hub ferroviario sarebbe stata potenziata grazie anche alla costruzione di una zona dedicata nella città. Sostenere la realizzazione della piattaforma di informazione logistica ed espandere il numero delle città servite sono le priorità del segretario, in modo da migliorare il flusso di convogli in transito e favorire l'efficienza dell'interscambio.

Ning Jizhe ha anche rivelato che sta proseguendo il collegamento delle strutture di One Belt One Road. Le linee ferroviarie che dalla Cina collega-no il Laos e la Tailandia nonché l'alta velocità tra le città di Jakarta e Bandung e la ferrovia tra Serbia e Ungheria sono in sviluppo. I progetti portuali che riguardano Gwadar, Hambantota, il Pireo (Atene), Khalifa e diversi altri stanno procedendo come da programma. Nel corso degli ultimi cinque anni l'interscambio merci complessivo tra la Cina e gli altri paesi lungo la Nuova Via della Seta ha superato i 6 trilioni di dollari. Gli investimenti diretti cinesi in questi paesi hanno raggiunto l'anno scorso i 15,6 miliardi di dollari.
Infine, Ning Jizhe ha affermato che la Cina sostiene l'orientamento al mercato e le pratiche del commercio internazionale, promuovendo il ruolo di guida delle imprese e del governo e svilupperà One Belt One Road come la strada per la pace, la prosperità, l'apertura, il rispetto dell'ambiente, l'innovazione, l'integrità e la civiltà. “Autostrade, ferrovie, porti e aeroporti sono le infrastrutture necessarie per spingere nella direzione dell'interconnessione e dell'intercomunicazione all'interno di corridoi economici”, ha proseguito Ning Jizhe, “creando legami politici, normativi e standard commerciali che sblocchino nuove Vie della Seta di terra, mare ed aria, e aprendo anche a una One Belt One Road digitale”.

Guyang, Qiao Wenhui
Giornalista del Quotidiano Economico

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