Le relazioni economiche e commerciali hanno un ruolo fondamentale nel quadro delle relazioni bilaterali tra Italia e Cina. Il consistente e crescente interscambio commerciale, le relazioni tra le nostre imprese, gli investimenti nei reciproci Paesi costituiscono una solida base sulla quale poggiano i nostri rapporti. L'Italia riconosce da tempo il ruolo della Cina non solo come proprio partner economico di primissimo piano, ma anche come motore fondamentale dell'economia e del commercio mondiale. In questo senso, il quarantesimo anniversario delle riforme e apertura è stata una ricorrenza molto importante che la Cina ha celebrato con il grande Expo di Shanghai del novembre scorso e alla quale l'Italia ha voluto contribuire, partecipando con una rilevante delegazione istituzionale e imprenditoriale (con ben 180 aziende) guidata dal Vice Presidente del Consiglio Di Maio.
La Cina non è più la fabbrica del mondo e punta a modelli di sviluppo basati sui consumi e su una crescita inclusiva e di
qualità, sempre più attenta alle esigenze della popolazione, come è emerso chiaramente dal percorso di riassetto amministrativo
e dalle riforme economico-commerciali avviati da queste Autorità a partire dal XIX Congresso del Partito Comunista.
In questa fase in cui la Cina vuole puntare sempre di più sulla qualità della crescita e sull'aumento dei consumi l'Italia
ha molto da offrire, in particolare in termini di tecnologie e soluzioni avanzate in settori come energia, protezione ambientale,
urbanizzazione sostenibile, meccanica, sicurezza alimentare, servizi sanitari e cura degli anziani. Ma il nostro Paese sa
esprimere prodotti di altissimo livello anche nel campo dell'arredamento, del tessile, dell'abbigliamento e del design, prodotti
sempre più ambiti da una classe media in continua espansione.
Non siamo gli unici a proporci alla Cina come partner privilegiati. Il PIL cinese pesa per oltre il 18% su quello mondiale.
Nel 2022, in Cina vi saranno 350 milioni di cittadini mediamente benestanti. La posta in gioco, in un contesto di dimensioni
continentali, è dunque altissima e gli altri Paesi di profilo paragonabile al nostro stanno investendo nei rapporti economici,
commerciali, culturali e scientifici con la Repubblica Popolare risorse finanziarie, e soprattutto umane, imponenti. L'Italia
non può non esserci.
Tale convinzione nasce dalla consapevolezza che le opportunità offerte dal mercato cinese al nostro mondo produttivo sono
enormi e in parte inesplorate. La digitalizzazione della società cinese, all'avanguardia assoluta nel commercio elettronico,
nei pagamenti via smartphone, è indice di una straordinaria propensione all'innovazione e alle più moderne tecnologie. Al
contempo, la crescita della classe media cinese, caratterizzata da notevole capacità d'acquisto, sempre più cosmopolita e
aperta a nuovi stili di consumo, costituisce una vastissima clientela potenziale per i nostri settori della qualità e del
lusso. L'azione di sistema e il sostegno delle Istituzioni nazionali sono a maggior ragione fondamentali in Cina.
Il supporto alle nostre aziende richiede anche un'attenta e incessante azione di comunicazione. Nel mercato cinese è fondamentale promuovere un'immagine più adeguata del nostro Paese che tenga conto della vocazione innovativa e della straordinaria qualità tecnologica del sistema produttivo italiano. Pochi sanno, ad esempio, che collaboriamo con la Cina in alcuni dei settori più all'avanguardia, come quello aerospaziale, attraverso progetti avveniristici, come la mappatura del suolo lunare e il lancio di satelliti di ricerca realizzati insieme.
Il mercato cinese è altamente competitivo e si muove con una straordinaria velocità. Questo ci impone di essere dinamici e creativi, tanto a livello istituzionale quanto imprenditoriale per non perdere occasioni di collaborazione e di ulteriore rafforzamento dei rapporti bilaterali, in un quadro di comune rispetto delle regole di libera concorrenza, trasparenza, competizione leale e tutela della proprietà intellettuale. Negli ultimi anni abbiamo lavorato per organizzare in modo sempre più efficiente ed efficace le nostre risorse in Cina e abbiamo portato avanti un impegno congiunto tra Istituzioni e imprese, attraverso un approccio coordinato, condiviso e consapevole. Con questo spirito abbiamo lanciato nel 2015 il “retreat” di Yanqi Lake. Si tratta di un raduno informale, organizzato insieme a ICE, Camera di Commercio, imprese e Business Forum Italia-Cina, per confrontarci sulle prospettive politico-economiche della collaborazione bilaterale e sulle sfide di questo mercato, con l'obiettivo di trasformarle in opportunità per l'Italia. In tutti i raduni abbiamo elaborato insieme alle imprese progetti e iniziative che - attraverso un vero e proprio patto sociale tra tutti noi - vengono realizzate congiuntamente per perseguire così al meglio l'interesse dell'Italia e del nostro sistema produttivo.
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