L’ecobonus auto, moto e motorini si sbloccherà lunedì, quasi 40 giorni dopo la sua entrata in vigore. Il decreto interministeriale
attuativo, dopo settimane in attesa di registrazione alla Corte dei conti, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. A questo punto, potrà essere attivata la piattaforma telematica di prenotazione per gli operatori, approntata da Invitalia
sul sito del ministero dello Sviluppo economico (https://ecobonus.mise.gov.it/).
Il testo del Dm contiene anche i dettagli attuativi sull’ulteriore misura che completa il pacchetto sulla mobilità privata
elettrica, contenuto nell’ultima legge di Bilancio: le detrazioni fiscali sull’installazione di impianti con potenza addizionale
fino a 7 kiloWatt per la ricarica dei veicoli elettrici, per le spese documentate sostenute dal primo marzo da soggetti passivi
dell’imposta sul reddito sia delle persone fisiche (condomìni compresi) sia delle società.
Quanto all’ecobonus auto e moto, che per legge dovrebbe essere cumulabile con quelli analoghi locali anche se sulla piattaforme si afferma il contrario, non ci sono sorprese rispetto ai testi anticipati in febbraio dal Sole 24 Ore. Dunque, per la prenotazione dei contributi gli operatori dovranno registrarsi sulla piattaforma. Otterranno per ciascuna prenotazione, secondo la disponibilità di risorse (inizialmente 20 dei 60 milioni stanziati per quest’anno), una ricevuta.
Lunedì, se la piattaforma sarà effettivamente funzionante, potranno essere registrate le prenotazioni relative agli acquisti effettuati dal primo marzo scorso (primo gennaio per i veicoli a due ruote): il ritardo del Dm e del conseguente avvio dello strumento telematico non inficia il diritto al bonus, la cui tempistica è fissata dalla legge.
Entro 15 giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo, gli operatori dovranno consegnare a demolitori autorizzati l’eventuale mezzo usato affidato loro dal cliente nell’ambito dell’acquisto incentivato.
Entro 180 giorni dalla prenotazione, gli operatori dovranno confermare l’operazione, comunicando il numero di targa del veicolo
nuovo consegnato ed il codice fiscale dell’impresa costruttrice o importatrice del veicolo.
Quando finiranno le risorse (monitorabili in tempo reale sulla piattaforma), l’erogazione dei bonus si fermerà per riprendere
l’anno successivo, senza liste di attesa.
Riguardo alle auto, i bonus non sono subordinati solo al livello delle emissioni di CO2 (non devono superare i 70 grammi/chilometro), ma anche a quello del prezzo di listino (non oltre 50mila euro, Iva esclusa e optional inclusi). Non è stato esplicitamente chiarito se il bonus spetti anche agli operatori che immatricolino esemplari a chilometri zero.
Dal fronte auto non arrivano particolari reazioni. Il settore non ha mai fatto mistero di non gradire questi incentivi, anche perché varati assieme all’ecotassa.
Apprezzamento arriva invece dal fronte moto. Andrea Dell’Orto, presidente di Confindustria Ancma, ha detto: «Malgrado i ritardi, l’avvio di questa misura è molto importante: stimiamo si possa generare un incremento di almeno il 50% dei veicoli elettrici che rientrano nei limiti imposti dal provvedimento».
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