Chi si domanda quale sia l’esatta definizione di grande evasione può trovare una risposta nelle principali operazioni messe a segno dalla Guardia di Finanza nell’ultimo anno e mezzo. Con un livello di attenzione sempre più alto su fenomeni di sottrazione a tassazione a livello internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi. Un’attenzione testimoniata dai numeri ex ante ed ex post. Dei 48 piani operativi su cui il Corpo sta concentrando la sua attività, ben 21 riguardano il contrasto alla grande evasione e alle frodi fiscali.
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Quasi 16mila reati tributari
Gli interventi ispettivi, come si definiscono in codice, effettuati da gennaio 2018 a maggio 2019 nei piani d’azione coordinati
con le Entrate sono stati 128.497. Operazioni che hanno portato a riscontrare quasi 16mila reati tributari, soprattutto legati
alle false fatture, alle dichiarazioni fraudolente e all’occultamento delle scritture contabili, e a denunciare oltre 18mila
soggetti.
Sequestrati 9,3 miliardi
In questo contesto diventa fondamentale la tempestività per evitare che patrimoni o altre ricchezze vengano occultate e quindi
il Fisco non possa più ottenere quanto , invece, gli spettava. Da qui nascono i 9,3 miliardi euro di proposte di sequestro
avanzate. Mentre le misure patrimoniali messe in campo hanno riguardato un importo pari a 1,5 miliardi di euro.
Evasione internazionale
Stabili organizzazioni occulte, esterovestizioni, prezzi di trasferimento e illecita detenzione dei capitali restano le tante
frontiere su cui la Guardia di Finanza è stata ed è impegnata nel contrasto all’evasione internazionale. I casi scoperti sono
stati 2.115 e da questi si è arrivati anche ad accordi rilevanti per le casse dell’Eraio. Basti pensare all’accertamento con
adesione chiuso da Kering per 1,25 miliardi di euro. Questo grazie al “modello Milano” che vede una sinergia continuativa
nel lavoro tra Procura della Repubblica, agenzia delle Entrate e Fiamme gialle.
Le “cartiere” non chiudono mai
Così come resiste il fenomeno delle false fatturazioni attraverso le società cartiere e fantasma: poco oltre 3mila i casi
portati alla luce, che in gran parte sono rappresentati da complesse catene finalizzate a gebnerare crediti Iva inesistenti
da portare in compensazione.
Evasori totali che non pagano 3,4 miliardi di Iva
L’attività anti-sommerso è però a tutto tondo, perché l’economia irregolare continua a proliferare. Negli ultimi diciassette
mesi sono stati portati alla luce 13.285 evasori totali, che hanno fatto mancare alle casse dell’Erario ben 3,4 miliardi di
Iva. Il circolo del “nero”, che danneggia le imprese in regola alterando la concorrenza, è stato evidenziato dalla GdF con
verbali a oltre 8mila datori per aver impiegato più di 42mila lavoratori irregolari.
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