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Fiamm capofila di una nuova industria tricolore

Campeggia il tricolore sulla locandina del settimo Energy storage world forum, il congresso mondiale sull'accumulo di energia, in programma a Londra dal primo al quattro aprile. E c'è un logo tricolore su alcune delle principali commesse internazionali del nascente settore industriale dello storage (che immagazzina l'energia e la rilascia a richiesta quando occorre): la fornitura di batterie alle multi-utility americane Smud e Duke energy in California e in North Carolina, al colosso delle telecomunicazioni T-Mobile sempre negli Usa, al gigante Edf in Guyana francese, al leader dei trasporti Bombardier per le sue monorotaie hi-tech in Brasile e in Arabia Saudita, all'Iveco per i furgoni elettrici venduti (e pluripremiati) in tutto il mondo.

Quello che campeggia su contratti ed eventi internazionali è il tricolore del logo di Fiamm Energy storage solutions, l'azienda del gruppo vicentino che con spirito innovativo sta andando oltre il classico business delle batterie per auto e dei "clacson" di cui è leader dal 1942. Ma in un certo senso è anche il logo dell'Italia, che silenziosamente si sta conquistando un posto nell'energy storage internazionale, sfidando i colossi giapponesi (da Toshiba e Hitachi in giù). Con la differenza che i nipponici sono sostenuti, dal 2013, da un piano di incentivi da 300 milioni di dollari, mentre in Italia si tagliano gli incentivi alle rinnovabili (peraltro attribuiti finora in modo squilibrato a favore del fotovoltaico e incoerente rispetto al Piano nazionale delle rinnovabili). Senza contare gli incentivi e le agevolazioni concessi in California (77 milioni di dollari) e in Germania (25 milioni di euro nel 2013, altrettanti ne dovrebbero arrivare nel 2014), che di fatto incoraggiano l'industria americana e quella tedesca a lanciarsi nel business.

«Noi siamo abituati a rimboccarci le maniche e a contare sulla nostra capacità commerciale e innovativa - minimizza l'amministratore delegato di Fiamm Stefano Dolcetta (nonché vicepresidente per le relazioni industriali di Confindustria) -. Abbiamo deciso di puntare con decisione sulla grande crescita del mondo della green economy e siamo convinti che le nostre batterie al sale Fiamm SoNick offrano interessanti opportunità applicative in particolare nello storage di energia (sia sulle reti elettriche sia sul residenziale) e nella mobilità più avanzata». E l'innovazione e il coraggio pagano, a giudicare dalle prime stime del fatturato 2013 del gruppo, in crescita del 2,2% a quota 550 milioni di euro.

Nello storico stabilimento di Almisano, a Montebello vicentino, convivono l'antica e la nuova anima di Fiamm. Nei capannoni vintage dove nacque la Fabbrica italiana accumulatori motocarri Montecchio (Fiamm, appunto), l'ad Dolcetta ispeziona, in compagnia dell'ad di Fiamm Energy storage solutions e Fiamm Sonick Nicola Cosciani, la fornitura di batterie SoNick destinate a Terna, prima di una serie di commesse per le smart grid che ottimizzano l'energia tagliando gli sprechi. Poco più in là c'è l'isola energetica connessa alla rete e regolata da accumulo, la sperimentale Green energy island. L'ingegner Giorgio Crugnola, Sodium-Nickel technology product development manager, fa da guida in un altro capannone, dove è al lavoro il giovanissimo team del laboratorio R&D sodio-nickel diretto da Nicola Zanon. «Qui - spiega - vengono impiegate strumentazioni avanzate di analisi e misura per studiare il comportamento e le prestazioni nel tempo delle batterie al sale commercializzate per la mobilità sostenibile, il back-up telefonico e ferroviario e il business dell'energy storage per le reti elettriche».

Zeno Residori è il chimico, classe 1984 come Marta Dai Prè, PhD in Scienze e Ingegneria dei materiali; Irene Donà è laureata in ingegneria dei materiali e ha 28 anni; Giuseppe Marchioro ci mette l'esperienza dei suoi 50 anni. Un team che collabora con diversi centri di ricerca e università europei.

Tutta Fiamm è proiettata in una dimensione internazionale, forte dei suoi 3.300 dipendenti in 60 Paesi. Con i tedeschi di Siemens vengono studiate soluzioni innovative per l'accumulo. E non manca una visione solidale, in ottica di responsabilità sociale. La corporate communication manager Francesca Dolcetta mostra le foto della sua amica Paola Vecchiato di Kito Onlus, alla quale Fiamm ha regalato un container di accumulatori per l'unità mobile di primo soccorso portata nelle Filippine devastate dai tifoni nel novembre 2013. Nelle foto, donne e bambini dignitosi nella loro precarietà si affollano attorno al container rosso per le cure mediche.

E viene da pensare che le Ong e le protezioni civili farebbero bene a dotarsi sempre più di sistemi di generazione e accumulo dell'energia, per unità di pronto intervento in Paesi in black-out. Non a caso, sul piazzale di Almisano campeggiano i sistemi Energy Oasis di Fiamm, con pannelli solari e mini-eolico, inverter, generatore e gli onnipresenti sistemi di accumulo SoNick. «Noi ci crediamo davvero, nella green economy», conclude Stefano Dolcetta. E c'è da credergli.

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