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Estero e digitale, le leve che fanno la differenza

C'è chi viaggia in controtendenza, nella Filiera carta-editoria-stampa-trasformazione italiana. Tre best practice sono sotto i riflettori in questi giorni. La prima è Rotolito Lombarda – quasi quarant'anni di attività, nome di punta dell'industria grafica italiana ed europea – con fatturato consolidato 2013 che si è attestato sui 160 milioni (in leggero calo sugli anni passati, ma con redditività in crescita) e circa 500 dipendenti tra diretti e indiretti.

Buone notizie sul versante occupazionale: l'azienda ha proceduto negli ultimi due anni ad assunzioni nei cinque stabilimenti produttivi per circa 50 persone (nel contesto attuale è una notizia di grande rilievo). Ma la novità principale è che Rotolito è in procinto di acquisire Arti Grafiche Nava, storica società milanese. Grazie a questa operazione - «ormai imminente», come dichiara il presidente di Rotolito, Paolo Bandecchi - l'azienda di Pioltello apre una finestra sul mercato Usa: infatti, «un buon 15 per cento dell'attuale fatturato di Nava, specializzata nella stampa per il luxury – aggiunge Bandecchi – deriva dal mercato Usa disponendo anche di uffici a New York».

Cambia lo scenario, ma la sostanza no. In Piemonte, nel Cuneese, Eurostampa – attiva da circa 50 anni, leader nella produzione di etichette in carta e colla e adesive soprattutto per i comparti wine, spirits e cioccolato, con sede a Bene Vagienna, fatturato 2013 a quota 110 milioni (+10 per cento sul 2012) e 600 dipendenti – negli Usa ci è già arrivata: ha uno stabilimento a Cincinnati, nell'Ohio, e ha in corso trattative per muovere una nuova pedina sul territorio Usa, con l'acquisizione di un'altra azienda.

E c'è poi, anche, un'altra impresa del settore, più piccola a confronto di queste prime due, ma con grande dinamicità: l'agenzia di pubblicità e grafica Andersen, nata nel 1981, con sede a Boca (Novara) e core business focalizzato sui servizi di comunicazione per la Gdo. Questa azienda, pur operando esclusivamente sul mercato domestico, ha fatto segnare, nel 2013, risultati positivi. Il che pare già un miracolo: ricavi per 15 milioni nel 2013, +10 per cento sul 2012, 120 dipendenti.

Tre casi d'eccellenza, non a caso "pescati" tra gli insigniti del premio "La Vedovella" nell'edizione 2012. A pieno diritto queste imprese entreranno a far parte del «club» che il premio sta costituendo e per le quali, come per tutte le altre che hanno ricevuto il riconoscimento, sta studiando l'avvio di servizi a supporto del loro sviluppo. Tratto comune a Rotolito Lombarda, Eurostampa e Andersen è l'aver precorso il passaggio alla stampa digitale. Per Andersen, spiega il direttore commerciale, Alessandro Perucchini, «tutto è cominciato una quindicina di anni fa quando dai nostri clienti, nella Gdo (oggi sono circa 200), è emersa la necessità di comunicare velocemente offerte e promozioni alle quali dare una veste grafica. Abbiamo così acquistato le prime macchine da stampa digitale e oggi abbiamo un parco macchine forse unico in Italia. Una svolta, che ci permette di offrire servizi a 360 gradi». Se l'80% dell'attività di Andersen va alla "nicchia" della Gdo, proprio la svolta digitale ha aperto un nuovo filone di produzione nell'editoria, con il book on demand. Alle nuove forme di stampa ha dedicato «grandi investimenti, tra il 2012 e il 2013» anche la Rotolito Lombarda di Paolo Bandecchi, al punto da potergli far dire: «Siamo diventati i primi in Europa nella stampa digitale».

Ed è proprio questa propensione a "pensare in grande", in proiezione internazionale, ad aver dato nuovo carburante, in particolare, a Rotolito Lombarda ed Eurostampa. Mentre Andersen lavora per i mercati esteri solo indirettamente, visto che sono i suoi clienti della Gdo a operare su un piano internazionale, Luciano Cillario, presidente di Eurostampa, sottolinea che «la crescita arriva dall'estero».

L'azienda di Bene Vagienna ha anche uno stabilimento in Scozia, a Glasgow, ed è negli Stati Uniti dal 2007. Per Eurostampa l'estero, sul fatturato complessivo, rappresenta ormai il 65 per cento e la decisione, spiega ancora il presidente Luciano Cillario, di «poggiare lo sviluppo su una quarta gamba produttiva» – da qui la trattativa per un nuovo insediamento americano – conferma la scelta di internazionalizzare sempre di più l'azienda di famiglia.

Ed è la proiezione estera a spingere ulteriormente lo sviluppo di Rotolito Lombarda: «Siamo forti in Europa, specie in Inghilitera, nei Paesi scandinavi e in Francia e stiamo aprendo nuovi mercati, come quello africano, in particolare in Congo e Marocco», dice il presidente del gruppo, Bandecchi.

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