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Un made in Italy da tutelare

«In Italia il fisco prevede agevolazioni per i contribuenti che effettuano spese veterinarie o che mandano in palestra i figli; possibile che non si pensi a premiare chi investe in cultura, comprando libri o abbonamenti a quotidiani e riviste?». La battuta - senza voler sminuire chi si occupa dei cani o delle attività motorie dei figli – ha un che di folgorante. Perché mostra, nel suo paragone disarmante, il paradosso di un Paese, culla della cultura europea, dove il consumo di libri e giornali sul totale dei consumi annui da vent'anni non supera l'1,9% di quota (nel 1993 e nel 1994) e nel 2012 si è attestato al valore più basso in assoluto, l'1,1 per cento.

A lanciare l'allarme è Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta, l'associazione delle imprese italiane che producono carta e cartone. Non poteva forse fare migliore esempio per spiegare perché la Filiera carta, editoria, stampa e trasformazione si riunisce oggi a Roma (presso l'associazione Civita), forte della presenza dei suoi otto componenti: Assocarta, Acimga (produttori di macchine grafiche e cartotecniche), Aie (editori di libri, riviste periodiche, editoria digitale), Anes (periodici specializzati), Argi (produttori e distributori di macchine e sistemi per l'industria grafica), Asig (stampatori di giornali), Assografici (industrie grafiche, cartotecniche e trasformatrici) e Fieg (editori dei giornali). La Filiera chiederà al prossimo Governo di avviare iniziative di promozione della lettura. «Vorremmo che gli italiani fossero finalmente incentivati a investire in cultura, come lo sono oggi quando ristrutturano la propria abitazione», aggiunge il dg di Assocarta. Ma c'è un altro ostacolo da superare: perché mai pensare di introdurre misure che favoriscano un settore come quello della stampa e della carta quando il futuro è tutto nell'online, nei device, nell'immateriale? «Ma è chiaro – ribatte Medugno –: perché questa è un'industria che ha i piedi ben piantati in Italia».

Il «made in Italy è anche nella stampa», sintetizza efficamente Enrico Barboglio, segretario di Argi, l'associazione – presieduta da Francesco Crotti – delle aziende che forniscono alle imprese italiane dispositivi e attrezzature per la stampa. «Purtroppo – aggiunge Barboglio – il "peso-Paese" si sente. Come si sente quel generalizzato pensiero che confina la stampa al ruolo di una old technology; un sentiment che non favorisce gli investimenti dei clienti, né il lancio di nuovi progetti da parte degli imprenditori del settore».

Il comparto ha pagato cara la crisi. «Nel settore grafico, dal gennaio 2008 a oggi, si sono perse 800mila tonnellate di produzione», fa presente Paolo Culicchi, presidente della Filiera (e di Assocarta). La situazione è, per certi versi, esplosiva, anche dal punto di vista umano, come dimostrano alcuni fatti drammatici, l'ultimo dei quali il recente suicidio dell'imprenditore Giorgio Zanardi. Ciononostante tutti insieme – editori, costruttori di macchine per l'industria di settore, editori specializzati, produttori e distributori di macchine, sistemi e prodotti, stampatori di giornali, produttori di carta, industrie grafiche, cartotecniche e trasformatrici, gli editori di giornali – hanno fatturato, nel 2013, 31,5 miliardi, di cui oltre 9 in export, e dato lavoro, tra occupati diretti e indiretti, a 728mila persone. Un grande made in Italy per il quale gli incentivi alla promozione della lettura – una delle richieste che si alzerà con forza dal palco del convegno di oggi a Roma - «sono una delle cose che andrebbero fatte anche al di là degli interessi specifici del nostro settore», sottolinea Culicchi.

Qualcosa sembrava essersi mosso a questo riguardo negli ultimi tempi, ma le attese sono andate deluse. Infatti, da un lato il bonus libri (la detrazione fiscale del 19% sugli acquisti fino a 2.000 euro all'anno di testi cartacei di cui 1.000 per quelli scolastici) è diventato un credito d'imposta per le librerie; dall'altro è stato affiancato da un buono che i presidi distribuiranno agli studenti delle superiori e che potranno essere spesi per volumi di lettura (presumibilmente non scolastici). Sempre che il decreto Destinazione Italia sia convertito in legge entro il 21 febbraio. «Tutto un altro impatto - commenta Claudio Covini, dg di Assografici -. L'intervento, giocato su una base più ampia, avrebbe potuto contrastare i numeri negativi degli stampatori: - 6,7% nel fatturato nei primi nove mesi del 2013, - 11,7% in quanto a produzione». E gli aiuti dovrebbero riguardare anche la grafica pubblicitaria: -17,7% nel 2012 e -21,2 nel 2013.

«Abbiamo chiesto più di una volta - sottolinea Covini - credito d'imposta per imprese e autonomi sugli investimenti incrementali in pubblicità sull'editoria. Un provvedimento - aggiunge - che sembrava essere stato accolto ma che è stato cancellato all'ultimo momento. Occorre promuovere la comunicazione pubblicitaria: il minor gettito sarebbe compensato da maggiori volumi di pubblicità». Assografici rappresenta anche i trasformatori di carta, cartone e altre componenti per il packaging, soprattutto nel food. Un comparto che ha mostrato nei primi nove mesi del 2013 segni di tenuta, senza raggiungere grandi livelli di difficoltà: -0,8% nel fatturato, -0,5 nella produzione.

Segnali incoraggianti sono giunti invece da Acimga, che nel quarto trimestre 2013 e nelle previsioni per il primo del 2014 ha segnalato crescita di fatturato estero. Sarà forse per questo che il segretario generale, Guido Corbella – nel sottolineare che «le nostre aziende sono perlopiù medio-piccole ma hanno una grande penetrazione nei nuovi mercati» – invoca la necessità di «una drastica revisione del sistema di supporti alle imprese oltre frontiera, dall'Ice alla Sace fino alle banche». E il presidente di Acimga, Marco Calcagni, rileva anche che, sul mercato interno, «le aziende sono gravate da una crisi di liquidità che il sistema bancario fa poco per alleviare», mentre, sullo scenario internazionale, «la concorrenza diventa sempre più agguerrita». «I produttori tedeschi - rileva – stanno guadagnando terreno nei nostri confronti, accompagnati oltre confine da un sistema bancario e finanziario più efficiente del nostro. Un fattore che, abbinato alla sopravvalutazione dell'euro rispetto al dollaro, deve far riflettere sulla necessità di un maggiore e più efficace sostegno al "Sistema Italia" sui mercati internazionali». Per tutte queste ragioni la Filiera, oggi, chiederà un rinnovamento del mercato interno, con incentivi all'innovazione e misure anticongiunturali, insieme alla promozione della lettura, attraverso crediti d'imposta e agevolazioni fiscali.

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