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Genertel accelera nella cessione del quinto e mira al 20%

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Genertel accelera nella cessione del quinto e mira al 20%

Dopo aver ricevuto l’autorizzazione da Ivass ad operare anche nel ramo XIV, ovvero nel ramo credito, Genertel insieme a Genertellife, punta con decisione al settore della cessione del quinto.

Come è noto per poter ottenere da una banca o da una finanziaria un finanziamento attraverso la cessione del quinto dello stipendio (Cqs) o della pensione (Cqp) è necessaria l’attivazione di coperture che consentano, alla parte erogante, il recupero del debito residuo in caso di perdita di lavoro o decesso del contraente. Ciò permette al tempo stesso la tutela dei familiari di quest’ultimo, visto che in caso di decesso del debitore la parte residuale del finanziamento non andrà a pesare su di loro ma sarà completamente a carico della compagnia assicurativa. L’obbligo di queste coperture assicurative vale per la Cqs sia per la Cqp.

Si tratta di un mercato che alla fine del primo semestre 2018 valeva circa 4 miliardi di euro di finanziamenti erogati, in crescita di circa il 10%, con una accelerazione nella seconda parte del semestre. La previsione per fine anno, sembra puntare a un target superiore a 7 miliardi di euro di finanziamenti erogati e con tante novità che sicuramente andranno a cambiare la competizione del settore, come la discesa in campo di Genertel, la compagnia diretta di Generali Italia. Ce ne parla, in esclusiva, Manlio Lostuzzi, amministratore delegato di Genertel e Genertellife.

IL SETTORE DEL “QUINTO”
Composizione erogato ratail per tipologia di clienti, mln di euro e quote di mercato

Dottor Lostuzzi a chi vi rivolgete e che obiettivi avete? Quello della cessione del quinto è infatti un mercato tutt’altro che facile, come vi approcciate?
È un mercato sfidante ma è funzionale alla nostra strategia di espansione nella bancassicurazione. Il business oggi è caratterizzato da molte compagnie specializzate, per noi invece sarà uno dei servizi da offrire ai nostri partner bancari e finanziari. Nel dettaglio l’offerta danni di Genertel e Vita di Genertellife, sarà completa e riguarderà tutti i segmenti di mercato (dipendenti pubblici, dipendenti privati e pensionati). Opereremo attraverso la collaborazione con Methis Lab, società specializzata nel settore, che agirà in qualità di broker privilegiato, per l’attività di mediazione e di collaborazione con le parti nella esecuzione dei contratti con banche e finanziarie.

Quali sono i vostri obiettivi in questo settore?
Nei primi mesi di quest’anno comincerà il collocamento di prodotti Cqs e Cqp danni e vita. Puntiamo a diventare un player importante di questo business: il valore del mercato assicurativo connesso è di 400 milioni, in crescita del 15%-20% annuo. Il nostro obiettivo è raggiungere il 20% della quota di mercato nell’arco del prossimo triennio.

Genertel è la prima assicurazione online nata in Italia. Dopo 25 anni di attività come è cambiato il business?
Quest’anno celebriamo i 25 anni della compagnia nata nel 1994 come una start up in un “appartamento” a Trieste. Siamo stati i primi in Italia a vendere polizze al telefono. In questi anni abbiamo saputo evolvere il nostro modello di business e la nostra offerta. Siamo partiti dalla cornetta e oggi assistiamo i nostri clienti anche con la videochat. Siamo il principale polo assicurativo diretto Vita e danni italiano con oltre un milione di clienti. Offriamo un’ampia gamma di coperture: auto, moto, van, camper, casa, viaggi, Vita, previdenza, risparmio e investimento. Al canale diretto, da 10 anni, abbiamo affiancato il canale della bancassicurazione che puntiamo a sviluppare ancora nel prossimo triennio.

I comparatori continuano a crescere . Quanto pesano sul vostro business Auto?
Noi siamo presenti sui principali comparatori. Sono uno strumento interessante che permette di accedere a un alto numero di potenziali clienti. Il business diretto però è per noi ancora la fonte principale: gli aggregatori, con cui lavoriamo dal 2015, hanno ancora un peso limitato sul portafoglio. Sulla nuova produzione Rc Auto, però, rappresentano ormai il 20%. Riteniamo che questo sia il giusto bilanciamento tra i diversi canali.

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