È il costo del credito l’argomento che tiene maggiormente banco davanti all’Arbitro bancario finanziario di Bankitalia. Se infatti calano i ricorsi legati alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione (-22% rispetto allo scorso anno), aumentano del 43% quelli legati al credito ai consumatori «in particolare in relazione alle modalità di calcolo del costo totale del credito, comprensivo degli interessi e di tutti gli altri oneri da sostenere». Il dato emerge dalla Relazione sulla gestione relativamente al 2018 di Bankitalia, resa nota contestualmente alla relazione annuale del Governatore dell’Istituto di palazzo Koch.
I numeri dell’Abf
Il numero complessivo dei ricorsi nel 2018 è stato di oltre 27mila, rispetto ai 30.644 del 2017. Quindi per la prima volta, nei nove anni di attività dell’Abf,
il dato è in calo (un trend che Plus24 aveva già segnalato sulla base di un’anticipazione dell’andamento dei primi 9 mesi dei ricorsi all’Abf).
Anche se in calo più che proporzionale rispetto alla discesa dei ricorsi in generale, quelli relativi alla cessione del quinto
restano saldamente al primo posto con una percentuale del 64 per cento (nel 2017 avevano rappresentato il 73% e nel 2016
il 71). I ricorsi sulla cessione del quinto riguardano in genere i costi addebitati ai clienti in caso di estinzione anticipata.
Quindi l’incremento relativo alle altre voci di costo del credito, mostra come sia questo la nota più dolente nei rapporti
tra clienti e banche (almeno per quanto riguarda gli aspetti diversi dagli investimenti).
A regime i 4 nuovi collegi arbitrali
Sugli altri dati relativi al 2018, la Relazione spiega che l’anno scorso «le decisioni assunte dall’Abf sono state circa 32.900,
in aumento del 37% rispetto al 2017 grazie al pieno funzionamento dei nuovi collegi decidenti (Bari, Bologna, Palermo e Torino)
e all’aumento delle risorse dedicate all’attività dell’Arbitro». Le percentuali di accoglimento delle tesi del cliente bancario nel corso dell’anno passato sono diminuite, passando al 69%
dal 77% del 2017. Peraltro questo dato tiene conto dell’accoglimento totale o parziale delle richieste e la dichiarazione della cessazione
della materia del contendere, nel caso in cui il cliente sia stato soddisfatto durante la procedura. Nella cessione del quinto le percentuali salgono: «La maggior parte dei ricorsi con esito favorevole al cliente (80%, accolti
o cessati) riguarda la materia della cessione del quinto».
Infine la relazione ricorda che «le decisioni dell’Abf, pur non vincolanti, sono state rispettate dagli intermediari nel 99% circa dei casi. Il tempo medio necessario per la risoluzione delle controversie nel 2018 è stato pari a 304 giorni (294 nel 2017)».
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