Sul mercato azionario globale la sensazione è quella di essere alla vigilia di un movimento più deciso sul mercato. Si tratta di una fase interlocutoria e attendista. Il mercato ha un’impostazione di fondo ancora rialzista, ma nelle ultime giornate ha vivacchiato senza dare segnali convincenti. La volatilità frena la corsa e questo è un altro termometro dell’incertezza che prevale tra gli operatori. Probabilmente il meeting della Fed di mercoledì potrà fornire indicazioni che avranno inevitabili ripercussioni anche sul quadro grafico dell’equity a livello internazionale.
I livelli e il bilancio
L’indice Msci World ha chiuso in area 2.130, il livello indicato nelle ultime settimane come punto di svolta per capire la possibili evoluzioni del mercato. Solo allunghi per alcune sedute sotto questo livello potranno decretare l’avvio di un nuovo impulso rialzista, con il target verso i massimi di maggio. Se questo non dovesse accadere, il mancato superamento di 2.130 oppure la mancata tenuta in caso di violazione al rialzo potrebbe riaccendere una nuova pressione dei venditori con target in area 2.050, il supporto che è stato testato nelle ultime settimane. Ci troviamo a un livello critico per gli sviluppi dei prossimi mesi. La volatilità resta intanto sopra i minimi ma ha rallentato la corsa al rialzo. Le quotazioni si muovono intorno alla media a 50 giorni e anche questo la dice lunga sull’incertezza degli operatori.
Andamento dell’indice Msci World (usd) nell'ultimo triennio con le medie a 50 e 200
Il bilancio della scorsa settimana è stato complessivamente positivo per i listini. A fare da apripista il Vecchio Continente con Milano e Francoforte che avanzano intorno all’1,2 per cento. Segnali di frenata solo da alcuni Emergenti e in particolare India (che resta sui massimi storici) e Brasile.
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