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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2014 alle ore 13:30.
L'ultima modifica è del 21 gennaio 2014 alle ore 17:51.

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Il Governo scioglie il "nodo" del reato di clandestinità, che la scorsa settimana aveva reso difficile, per le divisioni interne alla maggioranza, l'esame al Senato del ddl sulle pene alternative al carcere e messa in prova, scatenando l'ostruzionismo della Lega. La soluzione arriva con la presentazione di un emendamento ad hoc dell'Esecutivo per disciplinare proprio la fattispecie di immigrazione clandestina, che non sarà piu' un reato ma tornerà ad essere un illecito amministrativo. La valenza penale verrà mantenuta in caso di violazione di provvedimenti amministrativi emessi in materia di immigrazione (come il fatto di rientrare in Italia una volta espulsi, ma anche l'obbligo di presentarsi in Questura).

Ferri (Giustizia): nessun passo indietro, specificata meglio la norma attuale
Da un lato il reato viene abrogato - spiega in Aula il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri - «dall'altro viene trasformato in illecito amministrativo». In altre parole, «chi per la prima volta» entra clandestinamente nel nostro Paese «non verrà sottoposto a procedimento penale, ma verrà espulso». Ma, se rientrasse, a quel punto «commetterebbe reato». «Nessun passo indietro», sottolinea Ferri: il governo ha semplicemente «voluto specificare espressamente quanto gia' contenuto nella norma», con un emendamento che rappresenta la sintesi fra le diverse posizioni che si sono registrate in maggioranza.

Compromesso tra le posizioni opposte di Pd e Ncd
L'emendamento del Governo all'articolo 2 del ddl (al momento accantonato) prevede: «All'articolo 2, comma 3 sostituire la lettera b con la seguente: abrogare, trasformandolo in illecito amministrativo, il reato previsto dall'articolo 10 bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n 286, conservando rilievo penale alle condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi adottati in materia». Sul punto, fino a ieri sera, non era stata trovata ancora un'intesa nella maggioranza. Da una parte, infatti, il Pd non intendeva fare marcia indietro sulla depenalizzazione; dall'altra, il Nuovo Centrodestra insisteva per mantenere il rilievo penale della fattispecie sia dell'ingresso reiterato del clandestino che la violazione dei provvedimenti amministrativi.

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