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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2014 alle ore 17:32.

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(Corbis)(Corbis)

Un progetto di formazione gratuito sulla sicurezza stradale dedicato ai nuovi cittadini italiani. Una piattaforma e-learning in sei lingue, un percorso formativo online, per imparare le regole del codice della strada e mille corsi di guida sicura come premio. Si chiama "Drive in Italy", il progetto di educazione stradale dedicato agli immigrati e realizzato dalla Fondazione Ania con il patrocinio del ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge. Ogni anno si verificano in Italia 2 milioni di incidenti stradali e di questi 900mila circa vedono coinvolti guidatori stranieri.

Obiettivo sensibilizzare gli stranieri a comportamenti corretti
Il progetto, presentato a Palazzo Chigi, proprio dal ministro insieme al presidente di Ania, Aldo Minucci, è destinato agli immigrati che hanno una patente di guida valida in Italia, ed è disponibile, oltre che in italiano, nelle lingue maggiormente parlate dagli stranieri, cioè inglese, rumeno, albanese, cinese e arabo. L'iniziativa ha l'obiettivo di far conoscere ai nuovi cittadini il Codice della strada, sensibilizzandoli sui comportamenti di guida corretti. Ania conta di coinvolgere nel progetto 20-30 mila persone.

Corsi di guida sicura per i mille più meritevoli

Ai mille più meritevoli tra coloro che avranno superato positivamente il corso online, sarà data la possibilità di accedere a corsi di guida sicura, in cui vengono insegnate tecniche per affrontare situazioni di rischio sulla strada. Corsi che, secondo Ania, dovrebbero fare anche gli italiani, soprattutto i giovani, perché se è vero che negli ultimi anni gli incidenti sono diminuiti, «la media generale di 10 morti al giorno sulle strade è un bollettino di guerra», ha detto Kyenge.

Gli stranieri hanno un tasso di incidentalità più alto degli italiani
Gli stranieri però, secondo i dati forniti dalla Fondazione, hanno un tasso di incidentalità più alto degli italiani: da qui la necessità di rivolgersi a questo target preciso, per far diminuire gli incidenti ma anche per "agevolare l'integrazione", hanno sottolineato il ministro e il presidente Ania. Minucci ha respinto le accuse alle compagnie assicurative di discriminare gli stranieri praticando prezzi più alti per l'Rc auto: «l'unico criterio che muove le compagnie - ha spiegato - è la rischiosità del soggetto, e statisticamente l'indice di sinistralità è più alto tra gli immigrati che tra gli italiani e per questo le tariffe sono più elevate, così come sono più elevate in alcune zone dell'Italia rispetto ad altre».

Spesso, ha aggiunto, «gli stranieri hanno la patente del loro Paese di origine, ottenuta in base a regole diverse dalle nostre e con un tipo di traffico e di strade differenti. C'è un gap di informazione e formazione sulle nostre regole e sulle condizioni delle nostre strade». Per favorire la conoscenza del nostro Paese, il corso è stato sviluppato lungo un tour che farà tappa in 12 città italiane.

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