Più pedali e più sarai premiato. A Bari sono oltre 200 le persone che hanno richiesto il dispositivo di certificazione dei percorsi fatti in bicicletta in modo tale da poter ricevere fino a 20 centesimi per ogni chilometro percorso (totale massimo di 100 euro in 4 mesi). Intanto, sono quasi 800 i cittadini baresi che in neanche una settimana hanno fatto richiesta per usufruire dei contributi per l’acquisto di biciclette.
Per incentivare la mobilità sostenibile il Comune ha offerto, con un bando lanciato questa settimana, uno sconto di 150 euro per l’acquisto di una bici tradizionale, 250 euro per un modello a pedalata assistita e 100 euro per una ricondizionata, a valere su un totale di 1,3 milioni di euro di fondi messi a disposizione.
Il capoluogo pugliese ha infatti scelto di puntare sulle due ruote per stimolare i cittadini ad adottare stili di vita più salutari, aumentare gli spostamenti sostenibili per andare a scuola e al lavoro e migliorare la qualità dell’aria urbana riducendo l’utilizzo dei veicoli con motore a combustione. Bari non è la prima città italiana ad adottare questo tipo di incentivazione: già a Cesena, per esempio, chi va a lavorare in bicicletta viene ricompensato con 25 centesimi a chilometro per un massimo di 50 euro al mese. Ma senz’altro lo fa con una politica integrata a favore della mobilità sostenibile.
I primi mille beneficiari del contributo possono aderire al programma sperimentale di quattro mesi che prevede un rimborso chilometrico di 20 centesimi per il tragitto per recarsi a scuola o al lavoro (4 centesimi per altri percorsi all’interno del confine urbano), che diventano 10 centesimi in caso di biciclette elettriche o a pedalata assistita. Il contributo non potrà superare un euro al giorno e 100 euro per i quattro mesi della sperimentazione. Ma sono previsti premi di 50 e 100 euro per chi avrà percorso più chilometri nel corso del periodo. «Come era già accaduto negli anni scorsi - ha commentato il sindaco Antonio Decaro - i baresi hanno voglia di andare in bici e, se sostenuti anche economicamente, acquistano il mezzo e lo utilizzano: andare in bicicletta significa acquisire uno stile di vita differente, mantenersi in forma, risparmiare denaro e rispettare l’ambiente».
A certificare il chilometraggio percorso sarà il sistema della startup pugliese Pin Bike, che ha sviluppato un brevetto basato su un device harware antifrode che permette di certificare gli spostamenti in bicicletta, sia attraverso il movimento lineare che mediante la rotazione della ruota.
Il tema dei rimborsi chilometrici nei tragitti urbani in bicicletta non è una novità italiana. Già diverse nazioni europee, prime tra tutte Francia e Belgio, incentivano da anni con questa modalità la mobilità a due ruote. Da poco si è unita l’Italia e da quest’anno anche l’Olanda, che, nonostante sia l’ultima nazione europea che dovrebbe preoccuparsi di incentivare la bicicletta, attiverà un rimborso di 19 centesimi a chilometro, sotto forma di detrazione fiscale.
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