Investire nelle squadre di calcio è possibile non soltanto acquistando azioni ( le società quotate in Borsa italiana sono Juventus, Lazio e Roma) od obbligazioni (soltanto Inter e Juve hanno emissioni in circolazione per i “grandi” investitori), ma adesso anche con mini bond (tagli minimi di 500 euro) tramite le piattaforme online di crowdfunding. Se però i rischi di azioni e obbligazioni societarie sono (forse) più conosciuti, quelli dei mini bond non quotati in borse regolamentate (da non confondere con i mini bond quotati per le Pmi che possono essere acquistati soltanto da investitori istituzionali professionali) lo sono probabilmente meno. Per questo, investire nella squadra del cuore è un bel “gesto” a patto che sia fatto in modo consapevole, cioè in un contesto di portafoglio ben diversificato e in base alla propria propensione al rischio.
Le premesse
Le società sportive stanno trovando nuove strade per raccogliere capitali negli ultimi anni, poiché il ricorso al credito bancario è sempre più difficile a causa della poca disponibilità da parte degli istituti di credito a prestare grosse somme di denaro (a dire il vero anche perché i proprietari sono poco propensi a cedere partecipazioni azionarie a nuovi investitori).
Nel 2016, per esempio, il club londinese di rugby Harlequins ha emesso un mini bond raccogliendo 15 milioni di sterline a seguito dell'iniziativa precedente del club rivale del Waspsche invece aveva ricevuto sottoscrizioni per 35 milioni di sterline nel 2015 emettendo un bond a tasso fisso del 6,50% con scadenza maggio 2022. Il taglio di queste operazioni prevedeva un investimento minimo di 2.000 sterline, quindi facilmente accessibile anche ai piccoli risparmiatori.
Il crowdfunding anche in Italia
Il modo alternativo di raccogliere capitali è dunque attraverso piattaforme web di crowdfunding che alla raccolta di capitale
di rischio (tramite azioni) aggiungono la possibilità di emettere mini bond (intesi appunto come quelli destinati ai piccoli risparmiatori). Infatti,
per i club minori non ci sono grossi sponsor o diritti tv a sostenere le entrate e di conseguenza il coinvolgimento dei supporters
può rappresentare un aiuto per le finanze societarie.
Nel settore delle società sportive opera «Tifosy», un gruppo specializzato nel crowdfunding, fondato dall'ex centravanti della Juventus e del Chelsea Gianluca Vialli e da Fausto Zanetton ex Banker di Goldman Sachs e Morgan Stanley che permette ai maggiorenni, ma anche alle aziende, di investire nelle squadre sportive tramite l'acquisto di questi mini bond. Questi ultimi, infatti, sono offerti per un importo minimo di 500 euro oppure 500 sterline per le operazioni nel Regno Unito. Ed è proprio Oltremanica che è avvenuta nel 2017 la prima emissione Tifosy di mini bond del calcio inglese e che ha riguardato il club dello Stevenage, squadra della quarta serie. Con questa emissione il club ha raccolto 600.000 sterline al fine di costruire una nuova curva per lo stadio.
A questa sono seguite altre operazioni di cui due in Italia che hanno riguardato le società di calcio del Frosinone e del Pescara. Con la raccolta (1,5 milioni per il Frosinone e 2,3 milioni per il Pescara), sono stati finanziati i lavori di ristrutturazione e miglioramento in ottica commerciale dei rispettivi stadi.
Il tasso di interesse per entrambe le operazioni è un tasso fisso dell'8% annuale di cui il 3% spendibile per l'acquisto di abbonamenti, biglietti singoli o merchandising. Si tratta di un modello (detto reward-based crowdfunding) che ricompensa il sottoscrittore con premi di natura anche “esperienziale”. Dopo 5 anni il bond scade e il tifoso-risparmiatore recupererà la somma investita.
A cosa bisogna prestare attenzione
«Un aspetto che gli investitori retail non devono comunque sottovalutare nei mini bond Tifosy - avverte Vincenzo Cagnetta,
analista e consulente finanziario indipendente di studio Enca - è rappresentato dai rischi intriseci a queste operazioni. Non essendoci un mercato secondario è soltanto possibile cedere
i propri bond ad altri membri registrati sul portale, quindi si tratta di strumenti illiquidi, cioè che non potrebbero essere
venduti facilmente prima della loro scadenza. Si potrebbero sottovalutare i rischi in quanto trattasi di operazioni che molto
spesso sono sostenute dagli stessi tifosi delle squadre emittenti, quindi da soggetti che sono coinvolti emotivamente con
il soggetto finanziato. L'aspetto dei rendimenti - continua l’analista - viene infatti anche in secondo piano poiché i benefici
riguardano principalmente l'identità e il particolare legame di appartenenza con la squadra del cuore. Le cedole sono indubbiamente
molto interessanti, soprattutto in un momento come questo in cui le emissioni di titoli di Stato e di bond societari investment
grade offrono tassi relativamente bassi. È quindi da tenere bene in considerazione - conclude Cagnetta - che come per altre
tipologie di investimenti, ad alti rendimenti corrispondono alti rischi».
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