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le classiche di primavera

Ciclismo su strada, squadre italiane ancora «staccate» dai top team mondiali

(Afp)
(Afp)

La stagione 2019 di ciclismo su strada, iniziata il 15 gennaio, è entrata nel vivo con le classiche di primavera. Alla Milano-Sanremo si è imposto il francese Julian Alaphilippe, mentre gli italiani Nibali e Trentin si sono piazzati nella Top10. I nostri atleti proveranno a mettersi in evidenza nelle gare inserite nel calendario Uci World Tour 2019. L'ultima corsa del circuito mondiale è prevista ad autunno, con il Gree-Tour of Guangxi che si correrà in Cina dal 17 al 22 ottobre. In campo maschile si contano 476 ciclisti impegnati nel principale circuito organizzato dall'Unione ciclistica internazionale (Uci).

I 51 atleti italiani tesserati

A inizio stagione gli atleti italiani tesserati dalle 18 squadre del World Tour sono

51. Il dato è in calo rispetto ai 55 azzurri di gennaio 2018, con la differenza numerica negativa che si accentua se consideriamo i 60 atleti italiani registrati al termine della scorsa stagione. Va sottolineato che le norme introdotte dal 2018 hanno causato l'uscita di scena dal circuito professionistico di diversi atleti, con le squadre che hanno tagliato il personale. Infatti, nel 2017 erano 527 i ciclisti che gareggiavano con i team del World Tour . Dallo scorso anno il tetto massimo degli atleti che possono prendere parte agli eventi del circuito mondiale maschile è stato fissato a 176, in sostanza un corridore in meno per ogni team.

L’assenza delle squadre italiane

Il nostro movimento per la terza stagione consecutiva non può contare su alcuna squadra maschile nel circuito principale. L'ultima compagine con sede in Italia a ottenere la licenza World tour è stata la Lampre nel 2016. Nel 2011, anno in cui l'Uci ha introdotto il sistema di licenze World Tour i ciclisti italiani d'élite erano 75, ovvero il 47% in più rispetto a oggi. I numeri mettono in evidenza una flessione del nostro movimento, con i più critici che parlano di crisi. La situazione economica del Paese non aiuta il mondo delle due ruote, visto che il ciclismo di oggi richiede investimenti importanti da parte degli sponsor.

Il budget minimo per i team

In media le squadre che prendono parte ai Grandi giri necessitano di budget stagionali di circa 12 milioni di euro. Il Team Sky, una delle squadre più vincenti degli ultimi anni, ha visto le spese operative passare dai 24,4 milioni di sterline del 2015 ai 34,4 milioni del 2017. Dall'ultimo bilancio della Tour racing limited, società che gestisce lo squadrone britannico, si evince che nel 2017 gli sponsor Sky Uk, Sky Italia e 21stCentury fox hanno elargito un totale di oltre 31 milioni di sterline. Una cifra molto alta anche per il gruppo attivo nel settore delle telecomunicazioni. A marzo il Team Sky è stato ceduto a Ineos, che dal 1° maggio diventerà il proprietario unico della Tour racing limited. La società guidata da Jim Ratcliffe è attiva nel comparto chimico e può contare su un fatturato di 60 miliardi di dollari. La multinazionale con quartiere generale a Londra è molto attiva nel mondo dello sport, con l'Ineos team Ukche sarà tra gli sfidanti alla 36a edizione dell'America's Cup di vela. Inoltre, Jim Ratcliffe potrebbe rilevare la proprietà del Chelsea, con Roman Abramovich che potrebbe cedere l'intero pacchetto azionario del club calcistico londinese.

Le squadre del nostro Paese

Tornando ai team italiani di ciclismo, sembrano lontani i tempi in cui da casa oppure a bordo strada gli appassionati sostenevano le gesta dei ciclisti di Lampre, Liquigas-Cannondale e Fassa Bortolo (presente fino al 2005 tra le Uci ProTeams). In Italia la passione per il ciclismo si tramanda da generazioni. Tuttavia, gli scandali doping hanno raffreddato l'entusiasmo di uomini come Giorgio Squinzi. L'azienda Mapei ha legato il suo nome a una delle quadre più forti degli anni 90, ma nel 2002 è uscita di scena. Tuttavia, il legame tra la Mapei e il ciclismo è sempre forte. Infatti, la società attiva nel settore dell'edilizia sponsorizza i Campionati del Mondo su stradadal 2008. Anche la Fassa Bortolo non ha abbandonato del tutto il mondo delle due ruote, con il marchio del Gruppo Fassa che dal 2011 è ben visibile sul velodromo di Montichiari.

La «serie B» del ciclismo internazionale

Tra i Professional continental team troviamo 4 squadre italiane: Androni

Giocattoli-Sidermec, Bardiani Csf, Nippo-Vini Fantini-Faizanè e Neri Sottoli Selle Italia Ktm. Le prime 3 hanno anche ottenuto la wild card per partecipare al Giro d'Italia. Il team Neri Sottoli Selle Italia Ktm, invece, è stata invitata a corse come la Milano-Sanremo, la Tirreno-Adriatico e le Strade Bianche, tutte sponsorizzate da Namedsport, azienda di integratori alimentari che ha sede a Lesmo (Mb) e ha legato il suo nome anche a Giro, Tour e Vuelta. Le biciclette italiane sono conosciute in tutto il mondo per qualità e affidabilità. Infatti, anche quest'anno i marchi italiani sono stati scelti da diverse squadre professionistiche. Per il 2019 il Team Sky utilizza le bici Pinarello, mentre Team Jumbo e Uae Emirates hanno optato rispettivamente per Bianchi e Colnago. Tra gli Under 23 c'è attesa per il Giro d'Italia Giovani, che si correrà dal 13 al 23 giugno 2019.

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