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Mma e kickboxing

Arti marziali miste, sport da combattimento visto da mezzo miliardo di persone nel mondo

Se nel mondo i fan del fighting (sport da combattimento che comprende Mma e kickboxing) sono 450 milioni, in Italia sono 1 milione e 700mila. Apparentemente “pochi” appassionati rispetto ai 70 milioni degli Stati Uniti e agli 8 milioni del Brasile, ma se si guarda ai tassi di crescita degli spettatori di Mma (Mixed martial arts) e kickboxing (le due “aree” nelle quali si suddivide principalmente lo sport da combattimento) si capisce perché il fighting è terzo nella classifica mondiale dopo calcio (901 milioni) e basket. Uno sport seguito un po’ da tutti e, nel particolare, il 40% degli appassionati è tra i 18 e i 35 anni.

Non solo. Se a livello mondiale le grandi società che organizzano questi eventi sono Ufc (Ultimate fighting championship), One Championshipe Bellator, in Italia lo sport da combattimento vede in Oktagon l’evento “clou” che si terrà sabato 25 maggio all’Arena Candy di Monza. Ma vediamo nel dettaglio le società mondiali e quelle italiane.

GUARDA IL VIDEO: La storia di Oktagon

Ultimate fighting championship

Ufc è la prima promotion al mondo che organizza sport da combattimento,

prevalentemente Mma (attività che si svolge all’interno di una gabbia rigida). È la società che ha ingaggiato la star irlandese Conor McGregor che, secondo Forbes, ha guadagnato 40 milioni di dollari nel 2016. Ufc fu acquistata nel 2001 per 2 milioni di dollari dai fratelli italo-americani Lorenzo e Frank Fertitta che, dopo 15 anni, l’hanno rivenduta per oltre 4 miliardi di dollari a Wme-Img. Inoltre, per quanto riguarda i diritti televisivi, Ufc ha chiuso di recente un contratto di 1 miliardo e mezzo di dollari per 5 anni di contratto in esclusiva - con la rete televisiva americanaEspn- per 15 show all’anno. Cifre che dimostrano come l’interesse per questo sport è enorme.

One Championship

È un organizzazione singaporiana sia di Mma, sia di kickboxing (sport che non si svolge in gabbia come l’Mma ma in un ring) e costituisce la promotion più importante del continente asiatico, con oltre 41 milioni di telespettatori in tv e in streaming e più di 500 atleti sotto contratto (di cui 123 campioni mondiali) e coprendo il 90% dei migliori fighter asiatici.

È stata fondata nel 2011 dal finanziere sinothailandese Chatri Sitdyotong e dall’imprenditore canadese di origini sinofilippine Victor Cui ai quali poi si è aggiunto il finanziere miliardario indiano Saurabh Mittal. La società è stata recentemente valutata un miliardo di dollari dopo soltanto 8 anni di attività. Se complessivamente le tre società (Ufc, One e Bellator) nel 2019 hanno in previsione di organizzare oltre 110 show, One Championship da sola ne prevede più di un terzo (42).

Lo streaming di One Championship, inoltre, è leader di mercato in quanto è gratuito. Infatti, oltre all’esposizione Tv, grazie alla partnership con Zuckerberg, Facebook è anche sponsor sul tappeto della gabbia e del ring mentre Instagram e Twitter sono partner. L’ultimo show ha raggiunto quasi 42 milioni di contatti dal precedente di 28 milioni. Il presidente di One ha poi annunciato che con l’apertura del mercato indiano (con il quale ha siglato due contratti Tv, più lo streaming gratuito) conta di superare i 50 milioni al prossimo evento, mentre l’obiettivo rimane il traguardo dei 128 milioni per superare la Formula 1. Infine, l’atleta italo-armeno Giorgio Petrosyan, 8 volte campione del mondo, ha deciso di firmare per questo circuito diventando uno dei primi atleti italiani a prenderne parte.

Bellator

Il circuito americano Bellator è di proprietà del gruppo Viacom e come tale è

distribuito nel mondo dalle reti Paramount network. A giugno 2018 Bellator ha messo il “turbo” firmando un contratto pluriennale (sembra di 1,4 miliardi di dollari) con il gruppo Dazn per un totale di 15 eventi all’anno in contemporanea con Paramount network e 7 in esclusiva per Dazn. Al volume di affari dei diritti Tv si aggiungono poi sponsor importanti come Monster (energy drink, sponsor anche di Ufc) che investe una media di 500mila dollari per ogni evento.

Oktagon, sabato 25 maggio all’Arena Candy di Monza

Fin qui le società mondiali. In Italia a operare a livello “promozionale” è la K Code Srl di Carlo Di Blasi, mentre a livello dilettantistico esiste laFikbms (Federazione affiliata al Coni) che fattura 1 milione di euro all’anno di cui 260mila quale contributo del Coni. «Oktagon - spiega l’ideatore dell’evento Di Blasi - è nato nel 1996 e fa registrare una media di 10mila spettatori a evento. Il picco è stato di 13.700 a Torino nel 2016. Il volume di affari è di circa 700mila euro a evento, comprensivo di sponsor, box office e diritti televisivi».

Oltre a Oktagon, la K Code organizza altri eventi di Mma e kickboxing quali Fight Clubbing, Evolution fight e Petrosyanmania. Sabato 25 maggio, dopo tre anni di assenza dalla Lombardia, torna l’evento Oktagon all’Arena Candy di Monza. Il programma è diviso in tre parti: la prima dedicata ai fighter italiani, la seconda con una sfida internazionale e l’ultima con tre titoli mondiali Iska. A sfidarsi Armen Petrosyan (fratello del più famoso Giorgio), Mustapha Haida e Martine Michieletto con altrettanti atleti che contenderanno i titoli mondiali.

Infine, Di Blasi, anche vice presidente mondiale della neonata Gamma (Global association mixed martial arts, cioè la federazione mondiale amatoriale di Mma che ha stretto una partnership pluriennale con One Championship), ha anche un altro obiettivo: «Fare di tutto affinché l’Mma diventi uno sport olimpico».

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