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Atalanta, i conti floridi dell’«Ajax tricolore» attendono la Champions League

L'Atalanta che domenica 26 maggio potrebbe conseguire lo storico risultato della qualificazione in Champions Leagueè diventata il benchmark del calcio italiano di fascia medio-alta. L'acquisto dello stadio per 8,6 milioni, il progetto di ristrutturazione (per complessivi 40 milioni, 24,5 milioni dei quali coperti da prestiti di Ubi Banca e dell'istituto Credito sportivo), gli investimenti sul centro sportivo di Zingonia (nel corso del 2018 sono stati costruiti altri 2 campi e una palazzina residenziale per 7,5 milioni di costi finanziati per 5 milioni dal Credito sportivo), sono i tasselli di una strategia perseguita in questi anni con dedizione, scrupolo e lungimiranza dalla famiglia Percassi. Una strategia che sta premiando il club in campo e fuori.

Il bilancio

Dati in milioni di euro. Bilanci al 31 dicembre

I numeri del club nerazzurro

I conti dell'”Ajax tricolore”, infatti, sono floridi e stanno supportando il percorso di crescita della squadra, oltre a trarne beneficio in quella peculiare osmosi che caratterizza le aziende sportive. Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2018 l'Atalanta ha registrato utili per 24 milioni che vanno a sommarsi ai 27 dell'anno precedente (nel triennio 2014-2016 complessivamente sono state accumulate perdite per circa 4,5 milioni).
I ricavi hanno beneficiato dell'incremento dell'entrate da diritti tv (49 milioni, con +6% per effetto del nuovo contratto Sky-Dazn anche se misurabile soltanto per il secondo semestre dell'anno), del ticketing (8 milioni, +9% sul 2017), ma soprattutto dell'incremento dei ricavi da calciomercato. Tra plusvalenze (24 milioni), bonus, premi di valorizzazione e prestiti il 2018 ha portato quasi 70 milioni di ricavi. Un incasso che rispecchia il successo della formazione di un settore giovanile di prim'ordine che già nel 2017 aveva “regalato” più di 60 milioni di introiti e altrettanti potrebbe produrne il prossimo anno. Le sponsorizzazioni sono invece stabili a quota 14 milioni. Nel 2018 il fatturato dell'Atalanta ha così raggiunto il livello record di 155 milioni. Un tetto che potrebbe essere però superato grazie all'esperienza nella massima competizione continentale.

I benefici degli innesti di giocatori dalla primavera alla prima squadra

L'Atalanta ha accumulato un patrimonio netto di 51 milioni, con un

indebitamento totale di 87 milioni a fronte di 36 milioni di crediti e 9 milioni di liquidità che la rende una società assolutamente solida, a prescindere dalla capogruppo. Anche perché il costo della rosa è piuttosto contenuto e conveniente in rapporto al rendimento. Per i salari il club atalantino ha speso nel 2018 poco più di 42 milioni (di cui 34 per i calciatori e 5 per lo staff tecnico). Gli ammortamenti assorbono appena 33 milioni, considerando la politica favorevole agli innesti in “prima squadra” di talenti provenienti dalla “primavera”. I costi globali del club sono pari a 120 milioni. In particolare, il costo del lavoro nel 2018 è stato pari a quasi 50 milioni e incide sui ricavi ricorrenti della società, ovvero al netto di proventi da calciomercato o altri ricavi straordinari come quelli Europei (l'Europa Leagueha fruttato 6 milioni), per circa il 68 per cento.

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