Da Roma a Milano, passando per Firenze, Empoli, Cagliari e Bologna. Mezza Italia calcistica - e anche più - si affanna per
ripercorrere le orme di Torino (sponda Juventus), Udine e prima ancora Reggio Emilia per creare un nuovo stadio di proprietà, dove far giocare la propria squadra e sviluppare
soprattutto attività commerciali parallele in modo da rimpinguare le casse sempre più esigenti delle società del pallone.
Desta quindi una certa sorpresa notare come a poco più di 60 chilometri dai confini del nostro Paese si trovi un impianto
(nuovo) quasi inutilizzato, sul quale un artista sta progettando di piantare addirittura una foresta.
Lo stadio nuovo quasi inutilizzato
Il paradosso andrà in scena a partire da settembre a Klagenfurt, capoluogo della regione austriaca della Carinzia, dove il locale e nuovissimo stadio da 32mila posti costruito in occasione dei Campionati europei del 2008 e costato allora
85 milioni di euro è diventato un lusso decisamente fuori dalla portata della locale squadra, che vivacchia nella Serie B
austriaca e, a stento, è in grado di attirare qualche migliaio di spettatori. Anche le partite che occasionalmente coinvolgono
le squadre che scelgono la Carinzia come sede del ritiro estivo e gli altri eventi di spettacolo - sono per esempio in arrivo
i concerti di Bon Jovi, Ed Sheeran e perfino Eros Ramazzotti - difficilmente riescono a giustificare l’esistenza dell’impianto. Quale migliore idea allora che ravvivarlo con 300 alberi,
rendendolo un’attrazione non soltanto per gli sportivi?
«For forest» realizzato da Klaus Littmann
L’originale progetto di arte pubblica, denominato «For forest», verrà sviluppato da Klaus Littmann, artista elvetico che ha studiato alla Düsseldorf Art Academy con Josef Beuys e che per
l’occasione ha tratto ispirazione dall’opera grafica di Max Peintner «Die ungebrochene Anziehungskraft» (Il fascino indomito della natura): un disegno a matita che risale a quasi 50 anni fa e che, se all’atto pratico ritrae proprio
una foresta racchiusa dagli spalti di uno stadio, sotto l’aspetto iconico rappresenta un autentico paradosso e offre uno specchio
degli incubi dell’umanità.
Dal prossimo 9 settembre (e fino al 27 ottobre) gli spettatori potranno ammirare dalle tribune lo spettacolo degli alberi sia con la luce naturale di giorno, sia di sera attraverso l’illuminazione artificiale garantita dai lampioni dello stadio, che rimarrà aperto al pubblico con ingresso gratuito dalle ore 10 alle 22. La visione che si otterrà avrà una potente e surreale forza espressiva, ma anche il gusto della provocazione. Oltre che per il suo carattere artistico, il progetto va infatti inteso anche come monito: «Gli spettacoli della natura che oggi ci sembrano normali – osserva Littmann - un giorno forse si potranno osservare soltanto in spazi appositi a essi riservati, come già succede per esempio con gli animali nei giardini zoologici».
Aceri, faggi, ciliegi, tigli e conifere
Nell’arco dei quasi 2 mesi in cui rimarranno a disposizione del pubblico e vista la stagione, alcuni degli alberi avranno
anche la possibilità di cambiare il colore delle foglie in modo da rendere ancora più reale lo spettacolo. Al termine del
periodo la foresta, composta tra l’altro da aceri, faggi, ciliegi, tigli e conifere - sarà trapiantata in un luogo pubblico
di Klagenfurt e diventerà quindi un’installazione permanente, ma senza perdere il suo carattere originario. «Ciò che più mi importa di
questa opera – conclude Littmann - è la percezione che ognuno di noi potrà avere di fronte a qualcosa di provocatorio come
un bosco al centro di uno stadio».
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