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francia 2019

Mondiali femminili, Italia contro la Giamaica grazie alla figlia di Bob Marley

Il movimento del calcio femminile sta diventando sempre più globale. In Francia sono 4 le squadre alla prima esperienza in una Coppa del Mondo e provengono da 3 continenti differenti: Scozia, Sudafrica, Cile e Giamaica. La squadra caraibica sarà la prossima avversaria dell'Italia nella seconda partita del girone C, in programma venerdì 14 giugno alle 18 a Reims. La Giamaica, guidata da Hue Menzies - ex difensore britannico naturalizzato giamaicano che ha allenato anche l'Under 19 femminile degli Stati Uniti - si è qualificata a Francia 2019giungendo terza alla Concacaf 2018, appuntamento nel quale il suo ct è stato anche premiato come miglior allenatore. Nella partita d'esordio sono state battute dal Brasile 3-0.

L'impegno di Cedella Marley
È stata Cedella Marley, figlia di Bob, cantante, stilista e imprenditrice, a volere Menzies sulla panchina delle giamaicane. Dopo la mancata qualificazione alle Olimpiadi di Pechino 2008, infatti, la squadra è stata abbandonata dagli sponsor e nel 2010 la Federazione l'ha ritirata dalle competizioni internazionali. Una situazione inaccettabile per la figlia d'arte che con i 2 fratelli, Stephen e Damian, prima pubblica una canzone, “Strike Hard”, e poi mette a disposizione il supporto della Bob Marley Foundation, il cui logo oggi compare sulle maglie della nazionale giamaicana. Nel frattempo nasce anche la fondazione Reggae Girlz, da cui le calciatrici prendono il nome, impegnata nello sviluppo e nella promozione del calcio femminile in Giamaica. Le borse di studio vengono assegnate alle giovani calciatrici una o due volte l'anno e possono raggiungere un tetto massimo di 200 dollari a stagione. Le convocate nella nazionale maggiore, invece, percepiscono uno stipendio soltanto dall'inizio dell'anno, circa 800 euro mensili.

Le giamaicane d'Italia
Tre calciatrici della Nazionale giamaicana hanno disputato l'ultimo campionato nella Serie A italiana. Sono il difensore Allyson Swaby e l'attaccante Trudi Carter dell'As Roma e il difensore Toriana Patterson della retrocessa Pink Bari. «Allyson - dichiara la ct della squadra giallorossa Betty Bavagnoli - è una giocatrice forte fisicamente, ha un ottimo spunto in velocità e può ancora migliorare tecnicamente e nella costruzione di gioco, gestendo meglio il pallone. Dall'inizio della stagione ha fatto grandi passi in avanti, tatticamente e tecnicamente. Penso che possa dare di più anche sotto il profilo della personalità, non ha ancora realizzato quanto può diventare forte. L'impatto con l'As Roma - continua la ct della squadra capitolina - è stato difficile perché mi aveva confidato che nessuno le aveva mai chiesto di impostare il gioco dal basso, di ragionare con il pallone sui piedi, ma si è messa subito a disposizione con una gran voglia di migliorarsi».

Diverso il discorso per la Carter. «Trudi - spiega ancora Betty Bavagnoli - ha un ottimo dribbling, fantasia e tecnica. Purtroppo all'inizio della stagione ha subìto un infortunio al ginocchio che l'ha tenuta lontana dal campo». Entrambe hanno giocato contro il Brasile. «Allison - conclude l'allenatrice giallorossa - è partita in sordina ma una volta prese le misure è riuscita a tenere testa alle avversarie, Trudi invece ha fatto un lavoro più di copertura che di spinta. Lei può giocare sia da attaccante esterno, sia come interno di centrocampo, anche se penso che le sue qualità migliori le possa esprimere 15 metri più avanti».

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