Ces 2011

Tecnologie Computing

Tavolette androidi all'assalto del trono di Apple

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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2011 alle ore 17:15.

Lo scenario è chiaro: i media tablet sono un segmento che esploderà e non è più una questione di quando ma di quanto. L'iPad rimarrà la stella più brillante e grande di questo firmamento ma non sarà certo la sola. Le ultime stime di Forrester Research, relative ai soli Stati Uniti, offrono una fotografia di tendenza assai nitida: nel 2011 gli americani compreranno oltre 24 milioni di tavolette, rispetto alle 10 milioni abbondanti dell'anno passato. Poi sarà una corsa in avanti che non conoscerà soste: 35 milioni nel 2012, 39,8 milioni l'anno successivo, 42, 3 milioni nel 2014 e infine 44 milioni nel 2015.

Stime che misurano la portata del venduto potenziale dei produttori e che vanno più che raddoppiate volendo avere un'idea di quante persone utilizzeranno l'iPad e i suoi simili: si va secondo Forrester dai 26 milioni di utenti (sempre solo statunitensi) di quest'anno agli oltre 82 milioni che si diletteranno con schermi touch e contenuti digitali di ogni genere nel 2015
"Honey Comb" e processori con grafica integrata per battere l'iPad. La sensazione degli analisti è che l'iPad continuerà a essere il prodotto di riferimento ancora per molto (un numero significativo di adepti della prima tavoletta della Mela comprerà quella di seconda generazione) lasciando tutti i suoi più o meno noti concorrenti un gradino sotto. Research In Motion, Hp e i vendor che hanno scommesso su Android e Windows avranno comunque buone possibilità di ritagliarsi un posto al sole viste le grandi potenzialità di crescita di questo comparto. E a Las Vegas, dove i tablet sono uno dei let motiv della kermesse, è puntualmente partita la tanto attesa corsa all'annuncio dei tablet basati sulla nuova versione, la 3.0 "Honey Comb", della piattaforma open source di Google. Nella lista di pretendenti al ruolo di grande rivale di Apple o di quello di semplice outsider è lunga, lunghissima e i prodotti migliori hanno puntato su processori a 1 GHZ e chipset grafici di ultima generazione, ampie opzioni di connettività (3G, Wi-Fi) e una ricca dotazione di attributi multimediali.

Tablet da 200 dollari ed EeePad con tastiera. Fra le "new entry" vi sono anche debuttanti assoluti nel mercato del mobile computing come Vizio, marchio assai forte negli Usa nel campo delle TV: la società ha già messo in mostra al Ces (in compagnia di un omonimo smartphone) il suo Via Tablet, che si distingue per lo schermo più compatto, da 8 pollici, del formato standard "imposto" dall'iPad. La tedesca Aoc, invece, si è presentato con una tavoletta, Breeze, sì limitata alla versione 2.1 di Android (e a uno schermo da 8 pollici) ma avente la non trascurabile peculiarità del prezzo, fissato a 199 dollari.

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Chi non ha certo lesinato sforzi in ambito tablet, come del resto assolutamente prevedibile, è quella Asus che solo tre anni fa rompeva gli equilibri del mercato dei computer introducendo gli Eee Pc. La casa taiwanese è arrivata a Las Vegas con tre diversi prodotti EeePad (a cui si aggiunge uno slate extra large da 12,1 pollici basato su Windows 7) con a bordo Android 3.0: Slider, Memo e Tansformer. Il primo offre il plus di una tastiera Qwerty scorrevole che rende questa tavoletta con display da 10,1 pollici, nel cui motore opera il "Soc System on a Chip" (Cpu dual core e Gpu sono integrati in un unico componente) Nvidia Tegra 2, un ideale mini computer touch da viaggio per chi può spendere da un minimo di 499 a un massimo di 799 dollari (questi i prezzi dello Slider, in vendita da aprile).

Slate che telefonano da 499 dollari. Molto simile per concetto ma diverso nella sostanza in quanto display e tastiera sono due corpi separabili l'EeePad Transformer, i cui attributi tecnici di base sono gli stessi del precedente . Il suo punto di forza è sicuramente l'autonomia delle batterie, estesa alle 16 ore a detta di Asus, mentre i costi varieranno da 399 a 699 dollari in relazione alla capacità di storage. Memo, infine, è una tavoletta che fa il verso a quelle di Samsung o Dell: ha uno schermo multitouch da sette pollici a tecnologia Ips (In-plane switching), capacità di registrazione video in formato Hd 1080p e può operare da vero e proprio smartphone (anche per inviare Sms) e da mini computer grazie a un'apposita applicazione (Media Note) per elaborare testi corredati da immagini, video e link a siti Web. Vedrà il mercato non prima dell'estate e costerà fra i 499 e i 699 dollari.

Motorola, Htc e Lg: scendono in campo i produttori di cellulari. Gli annunci ufficiali sono in programma a Las Vegas fra oggi e domani ma è praticamente certo che sul carro dei tablet saliranno come previsto anche tre nomi forti dell'universo mobile. Htc dovrebbe togliere i veli a Scribe, suo primo prodotto a tavoletta basato su Android 3.0 e con una dote tecnica che i rumor dei giorni scorsi danno comprensiva di display touch da 10 pollici a tecnologia capacitiva e processore Nvidia Tegra 2. Stando ai rumor, questo tablet costerebbe nell'ordine degli 800 dollari, il che lo renderebbe uno sfidante di pari livello (economicamente parlando almeno) dell'iPad. Su Android 3.0 Honeycomb, e con il processore "ibrido" Nvidia Tegra 2 dual core, sono stati sviluppati anche i tablet di Lg e di Motorola. L'Optimus Tab coreano (questa la probabile denominazione) ha uno schermo da 8,9 pollici, il Droid Xoom della casa americana (in predicato di finire nel catalogo di Verizon) nel classico formato da 10.

Nella carrellata degli aspiranti al trono c'è infine anche Toshiba, la prima azienda a portare sul mercato un tablet Android anti iPad. Per la casa giapponese il Ces 2011 fa da trampolino di lancio alla sua nuova tavoletta con a bordo Honey Comb e il processore Tegra 2. In vendita a metà 2011, questo tablet ha nello schermo Hd da 10,1 pollici Led in formato 16:10 e nelle componenti multimediali (vedi la doppia camera digitale, la porta Hdmi e la funzione di video recording 1080p) i suoi tratti distintivi. Basteranno, come nel caso di tutti gli altri tablet in passerella a Las Vegas, a togliere lo scettro ad Apple?