Tecnologia

Samsung Pay, finalmente la compatibilità con i Pos esistenti. Da…

  • Abbonati
  • Accedi
Prodotti

Samsung Pay, finalmente la compatibilità con i Pos esistenti. Da verificare in azione

Il lancio ufficiale è previsto dal 28 settembre negli Stati Uniti (già da fine agosto in Corea del Sud). Poi toccherà all'Europa, a cominciare dal Regno Unito (ma ci sarà certamente anche la Spagna, è stato annunciato all’evento Unpacked 2015), e alla Cina, ma non sono state specificate le date. Il servizio di mobile payment di Samsung si presenta ai nastri di partenza rispetto a un mercato potenziale che, come lo dipinge l'azienda coreana, promette molto: i Pos oggi capaci di gestire transazioni contact less via Nfc, il dato è riferito al Nord Italia, sono circa il 15% del totale. Spazio di crescita, insomma, ce n'è parecchio.

Le velleità della compagnia asiatica, al cospetto delle rivali (Apple e Google, con i rispettivi borsellini digitali), trovano sostanza in diversi elementi. Dal punto di vista funzionale, è sicuramente apprezzabile il fatto che con un semplice swipe verso il basso si può visualizzare sullo schermo dello smartphone la carta (o le carte) di credito o debito cui è associato il servizio Per associare la carta al servizio Pay con l'apposita app, la procedura è altrettanto semplice: o manualmente o tramite sistema Ocr;. Una volta che i dati sono stati verificati e validati dalla banca emittente, l'utente è abilitato ad operare: con l'impronta digitale o il Pin accede al sistema e autorizza la transazione forte del fatto che Pay non condivide nessun dato con il commerciante e le informazioni di pagamento sono criptate e archiviate in un'area riservata (la protezione è assicurata dalla tecnologia Samsung Knox).

Dove sta il vantaggio che offre Samsung? Nel fatto che il suo servizio è compatibile con tutti i terminali di pagamento Pos oggi esistenti, quelli tradizionali che lavorano con la banda magnetica (il protocollo Mst, Magnetic secure trasmission) e quelli che supportano la tecnologia Nfc. In entrambi i casi basta avvicinare lo smartphone su cui è caricata l'app al terminale e in pochi secondi la transazione è completata.

Basterà tale qualità a sbaragliare la concorrenza? I primi test in Corea hanno confortato Samsung sulla bontà della sua piattaforma: a una settimana dal lancio di Pay in versione sperimentale, il 40% degli utenti ha infatti abbandonato altri sistemi di pagamento. Chi ben comincia, di solito, è a metà dell'opera. Vedremo.

Samsung, intanto, ha incassato a fine luglio l'accordo stretto con MasterCard (che segue quello già perfezionato con Visa e quelli in via di definizione con American Express, Bank of America, Citi, JPMorgan Chase e U.S. Bank) per portare il suo servizio in Europa. Gli istituti finanziari del Vecchio Continente potranno così connettersi alla piattaforma Mdes (MasterCard Digital Enablement Service) e abilitare le transazioni su Pay non appena questo sarà disponibile. I clienti del circuito, da parte loro, potranno attivare le loro carte di credito, debito, ricaricabili, prepagate e business attraverso le banche emittenti iscritte al servizio e usare i propri dispositivi mobili per completare i propri acquisti tramite terminali contactless e a banda magnetica che utilizzano le tecnologie Nfc e Mst.

L'integrazione di quest'ultima a bordo di uno smartphone Galaxy è avvenuta la prima volta con i Galaxy S6 e S6 Edge ed anche il nuovo Edge+ è ovviamente della partita. Il plus, a suo tempo dichiarato da Samsung, non cambia: il telefonino si può trasformare in portafoglio digitale da usare come una carta di credito a banda magnetica.

Sulla carta il bacino di potenziali utenti della società coreana è inferiore solo a quello di Android Pay. Su Apple Pay, per il momento, aleggiano alcune ombre. Il suo debutto nel Regno Unito (risalente al 14 luglio) è stato salutato infatti da grandi apprezzamenti ma anche da critiche, soprattutto da coloro che si sono dimostrati gli utenti più interessati al servizio, e cioè i pendolari in viaggio sulla rete di trasporto pubblico londinese Tfl (Trasport for London). Fare meglio della carta prepagata Oyster, reputata più veloce, non è oggettivamente facile ma Apple si è potuta consolare con i giudizi positivi di chi si è appoggiato al suo borsellino digitale per consumare da McDonald's, Starbucks e le caffetterie Costa. Pollice verso per il Pay della Mela è arrivato per contro dai clienti della catena Tesco. Opinioni e raccomandazioni a parte (per evitare addebiti multipli nel caso si usi con il servizio sia l'iPhone che l'Apple Watch), l'attesa per la sua disponibilità in Italia rimane alta. E da oggi c'è un motivo in più per attenderlo: l'arrivo, la prossima primavera al più tardi, del borsellino di Samsung. (G.Rus.)

© Riproduzione riservata