Da qualche anno l'innovazione nelle tv ha il fiato corto. Ci sono gli schermi 4k e Oled, ma è il modo in cui abbiamo accesso ai contenuti che necessita una rivoluzione. Oggi è un mondo frammentato. Se vogliamo avere accesso a film, documentari e sport in modalità on demand dobbiamo accompagnare allo schermo console, chiavette e scatolotti.
La premessa di Tim Cook sul palco di San Francisco non è stata molto diversa: ha detto che è arrivato il momento di smuovere un mondo fermo da troppo tempo (la stessa Apple è attesa da anni con qualcosa di rivoluzionario, segno che tra diritti e interessi in gioco quello del video è un mondo più difficile rispetto alla musica).
La nuova Apple Tv fa diversi passi avanti. Primo: consente di fare ricerche di titoli, film per attore, singoli episodi all'interno di vari servizi: iTunes, Netflix, Hulu, Showtime. Questo almeno negli Stati Uniti. Secondo: ha un sistema operativo, TvOS, che nasce da iOS e dunque dovrebbe aiutare gli sviluppatori nel trovare le giuste app.
Terzo, appunto, le app. Tra quelle mostrate la più interessante è quella della Major League Football: pensate se in Italia la lega calcio facesse un app direttamente per la Apple tv. Poi ci sono i videogiochi e il telecomando-controller dotato di accelerometro e giroscopio. Da capire le reali potenzialità della Apple tv come console, ma va detto che all'interno ha il processore A8 ovvero quello montato da iPhone 6 e iPad Air 2.
A questo punto occorre riflettere su che cosa diventa la tv. Le si può parlare con Siri grazie al nuovo telecomando che ha una superficie in vetro per il touch e il tasto dei comandi vocali. Si può ovviamente comandare con l'iPhone, si potrà fare anche con il Watch? L'idea è che la tv diventi il punto finale per la condivisione e visione di contenuti – alcuni dei quali oggi vediamo su tablet e pc – dei nostri universi digitali. E' soltanto uno schermo: il più grande, il più comodo da usare in salotto. Come detto è un'idea che aleggia da tempo ma non ha trovato, fino a oggi, una soluzione: il grande bacino di sviluppatori iOS può dare una risposta. Nelle demo che abbiamo visto dopo il keynote ci ha sorpreso l'utilizzo di Siri, benché già integrato in buona parte delle tv più recenti (esempio: si può chiedere alla tv di tornare indietro 15 secondi per sentire nuovamente un dialogo sfuggito, e la seconda visione sarà accompagnata dai sottotitoli).
Peccato che secondo Apple Insider il telecomando con Siri arriverà solo in 8 Paesi, non in Italia. Si intuisce anche guardando le specifiche tecniche sul sito italiano (dove il telecomando viene chiamato Apple tv remote) e sul quello americano (Siri Remote). Sempre parlando di noi, bisognerà capire chi salirà a bordo della Apple tv: ci sarà Netflix, ma Mediaset e Sky?
Si era parlato di accordi con i provider per un servizio proprietario Apple, ma ancora oggi le revenue arrivano dalla tv via cavo, anche negli Stati Uniti. “Vero, ma quello che sta facendo Apple è creare l'ambiente migliore per i consumatori, una volta lì dentro saranno loro a obbligare l'industria dei contenuti a sposare il digitale” spiega Carolina Milanesi, analista di Kantar.
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