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Da Torino a Salerno, startup di successo con il supporto europeo

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internazionalizzazione

Da Torino a Salerno, startup di successo con il supporto europeo

  • –di Irene Giuntella

In Italia le idee innovative non mancano, idee che possono risultare banali, semplici ma allo stesso tempo geniali. Dai pannelli solari sulle automobili all'app per comprare gli alimenti in scadenza e in offerta vicino casa. Sono questi solo alcuni dei progetti di successo italiani , da Nord al Sud, supportati dall'Enterprise Europe Network (Een) presente al Summit del Business a Bruxelles. Una rete composta da oltre 600 organizzazioni fra camere di commercio, associazioni imprenditoriali , agenzie regionali di sviluppo, università e centri di ricerca, racchiude più di 5mila professionisti esperti con lo scopo di aiutare le piccole e medie imprese a crescere, innovarsi e internazionalizzarsi.

«Quando andavo a comprare del pane o della frutta dopo l'ufficio dal panettiere o dal fruttivendolo, mi accorgevo che in ora tarda c'erano ancora pezzi di pizza, alimenti del giorno e/o frutta e verdura molto mature che il giorno dopo nessuno avrebbe comprato, quando chiedevo che fine facessero questi prodotti a chiusura del negozio, la triste risposta era la spazzatura e non riuscivo a sopportarlo», racconta al Sole 24 Ore Francesco Ardito, socio fondatore di Last minute sotto casa , un “megafono” per combattere lo spreco alimentare e per migliorare la socializzazione nei quartieri, tra clienti e venditori .

Da questa semplice e amara riflessione è nata un' app in cui confluiscono i messaggi con le offerte degli alimenti in scadenza da parte dei commercianti di piccoli esercizi, dai forni ai mini super market, dove non arrivano altri servizi come nelle grandi catene che raccolgono gli alimenti in scadenza per la distribuzione agli indigenti. Dove rimangono pochi pezzi di pizza, due polli , una mozzarella è più difficile creare un sistema di questo tipo. In un momento in cui si fatica ad arrivare a fine mese, le famiglie possono così approfittare per trovare offerte su prodotti non smaltiti nel corso della giornata, e soprattutto tonnellate di cibo non finiscono nella spazzatura. Nella sola città di Torino si riesce a salvare in media una tonnellata di prodotti al mese, in tutta Italia tre tonnellate, secondo quanto constatato dalla startup.

«È un'idea Win Win Win, perché si vince in tre: il negoziante che guadagna qualcosa in più a fine giornata e intercetta nuovi clienti, il consumatore che risparmia comprando comunque prodotti ancora freschi, il pianeta salvando tonnellate di rifiuti», afferma Ardito . La startup partita da due amici conta ora sette persone cinque delle quali sotto i trent'anni, i premi e i riconoscimenti in questi due anni di vita sono stati molteplici e la piccola impresa grazie anche al supporto della rete Enterprise Europe Network, ha ottenuto diversi finanziamenti partecipando alla Social Innovation Competition, entrando in contatto con partner e rete di relazioni estere. Partita prima in un quartiere di Torino, poi per tutta la città, si è estesa e a poco a poco a tutta Italia fino a contare oltre 50mila utenti registrati. I prossimi passi saranno il lancio ufficiale il 14 giugno sulla città di Milano per poi aprirsi alle relazioni internazionali. Ad oggi la startup è già partner del francese Up Group, specializzato nella diffusione di buoni pasti in numerosi punti commerciali. Attraverso queste relazioni la piccola startup torinese spera di sbarcare presto anche all'estero iniziando dalla Spagna, il Portogallo, la Romania e la Turchia.

Un'altra storia esemplare d' impresa con particolare attenzione alla salvaguardia dell'ambiente è quella di Gianfranco Rizzo, professore presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Salerno, che con un gruppo di accademici ha pensato a un kit di pannelli solari applicabili sulle auto per convertire un veicolo convenzionale in ibrido solare, riducendone i consumi e migliorando le prestazioni attraverso un prodotto da vendere in after-market o da montare a fine linea da parte di un costruttore di auto. La società di eProInn , nata come Spin-off dell'Università di Salerno nel 2014, ha depositato un brevetto di ibridizzazione solare e ha poi dato vita al progetto sui pannelli solari per automobili, HySolarKit con il supporto di Enea e Enterprise Europe Network.

«Tra gli aspetti positivi del progetto vi è quello di trasformare con costi limitati veicoli convenzionali in automobili più ecologiche: un kit di ibridizzazione solare può costare intorno ai 3 e i 4mila euro. Non ci sarebbe poi il problema dell'ingombrante e costosa batteria elettrica degli attuali veicoli elettrici e del consumo di energia eccessiva per ricaricare , ricarica che in genere assorbe tutta la corrente quando la si effettua», commenta al Sole 24 Ore, Gianfranco Rizzo del progetto HySolarKit. Con i pannelli solari non si sacrificano le prestazioni di un' auto normale, con i motori elettrici si recupera l'energia durante le frenate e la batteria del veicolo si ricarica con il sole. L'intervento consiste nell'integrazione di due motori elettrici nelle ruote posteriori, che trasformano l'auto in una 4x4, nell'aggiunta di una batteria addizionale, di pannelli solari flessibili.

HySolarKith è riuscito tra le prime aziende del Sud Italia a superare la prima fase di finanziamenti per lo strumento Pmi, schema di finanziamento inserito in Horizon 2020. «Ora stiamo concorrendo alla fase due, con un partenariato di aziende italiane ampio e qualificato, quali Actua, Landi Renzo, Solbian e Cecomp. In parallelo stiamo candidandoci a una piattaforma di Equity CrodFunding, che potrà consentire l'acquisizione di quote sociali della nostra startup a potenziali investitori», spiega il professor Rizzo. Il prototipo HySolarKit ha riscosso già interesse tra investitori cinesi e maltesi.

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