Tecnologia

Twitter in vendita, ecco quanto costa (e perché il prezzo potrebbe…

  • Abbonati
  • Accedi
IL FOCUS

Twitter in vendita, ecco quanto costa (e perché il prezzo potrebbe lievitare)

Le voci su un'imminente vendita di Twitter continuano a rimbalzare con insistenza da qualche giorno. La regia di questa operazione – che qualche giorno fa, a Wall Street, ha fatto volare il titolo del social network con un rialzo del 23% - è nelle mani della banca d'affari Goldman Sachs. È lei il punto di contatto fra il colosso con sede a Market Street, a San Francisco, e i potenziali acquirenti. Trattative serratissime, secondo indiscrezioni, che potrebbero portare al cambio di proprietà di Twitter entro la fine di questo 2016. Le domande più ricorrenti, adesso, sono due: chi vuole veramente Twitter? E quanto costa?

I potenziali acquirenti
Nonostante i nomi di Google e Salesforce (gruppo californiano di cloud computing) siano quelli più gettonati, gli aspiranti compratori di Twitter potrebbero essere di più. Il social network fondato da Jack Dorsey (oggi Ceo), non sta impressionando in fatto di crescita e performance finanziarie. Anzi, le difficoltà cui la società è andata incontro in questi mesi sono notevoli, e riguardano anche un abbondante taglio del personale. Tuttavia, Twitter rimane uno dei social network più interessanti al mondo. Per questo fa gola a molte aziende. I nomi dei possibili acquirenti sono ovviamente top secret, e lo rimarranno almeno fino alla data dell'eventuale vendita. È stato così nel caso della cessione di LinkedIn, con un documento della Securities and Exchange Commission (la Consob statunitense, ndr) che solo dopo la cessione a Microsoft ha svelato le trattative con altri quattro gruppi.

In quel caso, da indiscrezioni giornalistiche, sono emersi i nomi di Google, Facebook e Salesforce. Per questo, oggi, è ipotizzabile che queste tre aziende siano in corsa anche per Twitter. E non deve meravigliare il nome di Facebook, che già qualche anno fa cercò di acquistare il suo rivale storico con un'offerta di 500 milioni di dollari. Discorso diverso per Google e Salesforce: in questo caso Twitter sarebbe un approdo privilegiato alla galassia social. Secondo il sito ReCode, inoltre, fra gli interessati potrebbero esserci anche Apple, Microsoft, Verizon, Comcast, 21st Century Fox, Disney, alcuni giganti tech cinesi e un fondo di Private Equity. Un numero di compratori cospicuo che lascia ipotizzare un'asta vera e propria.

Costa più di quanto vale
Quanti soldi servono, allora, per acquistare Twitter? La risposta è: tanti. Più di quanto il social network dell'uccellino valga veramente. La valutazione corretta, secondo varie stime, si aggira fra i 16 e i 18 miliardi di dollari. Ma per sfilare il giocattolo dalle mani di Dorsey potrebbero volercene molti di più. Anche 30, come sostengono molti analisti statunitensi. Una cifra che potrebbe convincere Dorsey. Le due trattative sulle quali poter far riferimento, in questo caso, sono quelle che hanno portato alle cessioni di WhatsApp e LinkedIn. In entrambi i casi le piattaforme potevano contare - al momento della vendita – su circa 450 milioni di utenti. Twitter ne conta, oggi, 313 milioni. WhatsApp è passata a Facebook nel febbraio 2014 per 19 miliardi di dollari. LinkedIn è stata comprata da Microsoft nel giugno scorso per 26,2 miliardi.

Numeri alla mano, Twitter dovrebbe costare secondo una nostra stima 18,2 miliardi. Ma le potenzialità inespresse (anche in fatto di advertising) del social network di Dorsey sono veramente molte. E la storia recente insegna che l'effetto asta può essere imprevedibile. Per questo 30 miliardi non sembrano per niente irrealizzabili. A contendere LinkedIn a Microsoft fino all'ultimo centesimo è stata Salesforce, che si era spinta fino a un'offerta da 26 miliardi. Google ha disponibilità illimitate: solo nell'ultimo trimestre ha fatto registrare entrate per 21 miliardi, e probabilmente Twitter è l'ultimo treno per salire veramente a bordo dei social network. L'asta è già iniziata, insomma. Capire cosa ha in mente Jack Dorsey, però, è la vera sfida.

© Riproduzione riservata