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Censis: italiani sempre più social, boom di smartphone

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Censis: italiani sempre più social, boom di smartphone

(Olycom)
(Olycom)

Il Censis registra un dato su tutti: il collegamento a internet non è più un gesto di innovazione, ma una semplice e fortissima necessità. Se nel pieno della crisi, dal 2007 a oggi, mentre gli italiani hanno tagliato tutto ciò che potevano tagliare nei consumi, negli investimenti, nei risparmi, gli acquisti di tecnologie sono aumentati del 190% non è stato per l’irresistibile attrazione del superfluo: gli italiani hanno comprato tecnologie perché non ne potevano fare a meno.

Dal 2008, in effetti, si assiste al boom di Facebook e YouTube, avvenuto in parallelo alla diffusione dilagante dello smartphone dopo la presentazione del primo iPhone, nel gennaio del 2007. La società - soprattutto dei giovani - si è ridefinita sulla base delle forme di aggregazione e organizzazione che sono state rese possibili da queste tecnologie di rete.

Le comunicazioni tra le persone si sono arricchite di questi strumenti che hanno convinto velocemente abbastanza persone da praticamente obbligare tutti gli altri ad adeguarsi, pena restare esclusi dal flusso delle attività di relazione.

Ovviamente, il successo, nelle tecnologie di rete, genera ulteriore successo. Una volta installata la piattaforma, poi, si sono aggiunte altre opportunità divenute presto molto importanti. Non solo Whatsapp e le altre chat. Non solo i giochi e le altre app per il divertimento. Ma anche AirBnb che ha trovato in Italia il suo secondo mercato nel mondo: l’affitto di una parte della casa, in un paese con una forte maggioranza di proprietari di immobili e con una grande quantità di seconde case, è diventata una forma di arrotondamento delle entrate molto diffusa e in certi casi indispensabile.

La necessità della rete non è peraltro andata troppo a discapito dei media standard come la televisione e la radio, anche se in costanza del numero di utenti si è assistito a una trasformazione dell’offerta con una riduzione degli spazi delle trasmissioni orientate alla maggioranza della popolazione e con un aumento dell’importanza delle nicchie, servite da tecnologie emergenti come la tv via internet e naturalmente il satellite.

“Nuovo record storico degli utenti del web: in rete il 73,7% degli italiani. Le donne (74,1%) soprassano gli uomini (73,2%). Crescita impetuosa degli smartphone, utilizzati dal 64,8% degli italiani: +12% in un anno.”

13mo Rapporto sulla Comunicazione del Censis 

Certo, la tv generalista resiste, servendo una popolazione anziana che ancora non è arrivata nella dimensione dei media digitali di rete. La distanza tra le generazioni, da questo punto di vista, appare crescente. Intanto, per loro natura, i media digitali di rete alimentano le differenze di opinione, confinando per come funzionano, ciascun utente in un contesto che gli assomiglia culturalmente, socialmente e politicamente.

Il Censis non evita un’osservazione in proposito, notando come l’effetto finora ottenuto dalle comunicazioni in rete è stato certamente quello di mettere in discussione le autorità tradizionali ma non ancora quello di costruire nuove autorità culturali. Il bello della rete, però, è che quando ci si accorge di un problema si può tentare di proporre una soluzione: e ora che il pubblico è quasi tutto online, una soluzione che serva all’esigenza montante di qualità dell'informazione può trovare una forma di modello di business consistente. Per i giornali, che perdono pubblico in generale ma ne guadagnano sui media digitali, questa è un’opportunità della quale non possono fare a meno. Anche da questo punto di vista, la rete, non è più un’opzione, ma una necessità.

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