BARCELLONA - «Siamo entusiasti» dice Reed Hastings, ceo di Netflix, della storica vittoria del primo Oscar da parte di un servizio di video in streaming. A essere premiato è “The White Helmets”, un documentario breve dedicato ai soccorritori-eroi della Siria. Tocca a lui il keynote più importante del Mobile World Congress di Barcellona, dopo il triennio di Mark Zuckerberg di Facebook.
Netflix viaggia verso i 100 milioni di abbonamenti nel mondo (e non è attivo in Cina), nell'ultimo trimestre 2016 ha registrato ricavi per 2,47 miliardi di dollari (+41%) e utili per 67 milioni.
Secondo i dati di App Annie, nel 2016 l'utilizzo mondiale di app servizi streaming ha raggiunto 15 miliardi di ore, una crescita di due volte e mezzo rispetto al 2014. E qui nel tempio della tecnologia mobile si è presa uno spazio rilevante vista il crescente consumo di video sullo schermo dello smartphone, ormai di frequente oltre i 5 pollici con definizione da urlo.
«La crescita degli utenti ci aiuta a convincere i produttori a realizzare contenuti per noi. Vogliamo avere sempre più produzioni locali che possano raggiungere una audience globale. La cosa più incredibile che ho imparato è la varietà dei gusti delle persone in giro per il mondo. Per soddisfare questo possiamo fare ancora moltissimo. Impariamo un passo alla volta e ci adattiamo, non abbiamo una visione rigida sul futuro. Vogliamo essere flessibili».
La qualità del servizio è decisiva. «Abbiamo introdotto il download perché in situazioni come aereo e metropolitana è comodo», e perché il limite della banda è ancora pesante. «Ci sono operatori che stano sperimentando soluzioni senza tetto, magari con risoluzione più bassa: credo sia questo la strada. Il nostro lavoro è essere sempre più efficienti». Quanto alla velocità di connessione «vogliamo fare del buffering una reliquia, come oggi è il suono dial up del modem».
Anche per sconfiggere la pirateria la strada migliore è avere «contenuti di qualità a un prezzo basso». Per quanto riguarda la visione di film e serie su smartphone, Hastings confessa di averci visto The Crown senza problemi. Qui a Barcellona Lg ha lanciato il nuovo G6, il primo smartphone a supportare la visione Dolby hdr e Netflix e Amazon saranno i primi a offrire contenuti. «Si vede in maniera incredibile» ma al momento Netflix non pensa a produzioni specifiche per smartphone: «Puntiamo sulle grandi storie, che vadano bene su ogni schermo». Sulla preoccupazione delle pay tv per la concorrenza dello streaming, Hastings dice che negli Stati Uniti gli abbonamenti sono arrivati al 50% della popolazione ma la tv via cavo non ha avuto un calo sostenuto. E che oggi Netflix ha ancora 5 milioni di abbonati al servizio di noleggio dvd, business dove l'azienda nacque nel 1997, in un altro mondo.
Sul futuro, che oggi sembra avere le sembianze di una maschera per la realtà virtuale e lo scenario dell'intelligenza artificiale sempre più diffusa, Hastings conclude: «È difficile immaginare le cose tra 20 anni. Non so se starò intrattenendo voi o l'intelligenza artificiale dentro di voi».
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