Questa volta Google vuole davvero competere ad ami pari con i big della telefonia. Dopo la serie Nexus e la prima versione degli smartphone Pixel il colosso di Mountain View ha annunciato il lancio di due nuovi dispositivi, con aspettative e obiettivi elevati. I cellulari annunciati a San Francisco rappresentano infatti un'occasione concreta per Google di fidelizzare gli utenti accompagnandoli nel proprio ecosistema in modo facile e con grande versatilità. Lo slogan di questo lancio “made by Google”, non è casuale, ma vuole proprio sottolineare l'intenzione dell'azienda di entrare in questo mercato con forza. I nuovi Pixel 2 sono stati progettati seguendo in modo preminente le linee guida di Google che questa volta non si è limitata ad attaccare un'etichetta su un prodotto fatto da altri, ma ha puntato a dare forma a un progetto fortemente voluto all'interno. Lo dimostra la recente parziale acquisizione di HTC per un valore di 1,1 miliardi di dollari che permette a Google di prendersi in dote 2000 persone del team di sviluppo degli smartphone taiwanesi e di utilizzare numerosi brevetti del produttore asiatico.
Il punto di svolta concettuale lo riassume Rick Osterloh, Senior Vice President della divisione hardware di Google: «Non è più possibile realizzare grandi cambiamenti nei telefoni cellulari, ma possiamo cambiare i cellulari dall'interno». La nuova strategia di Google è quella di integrare sempre di più l'intelligenza artificiale con l'hardware e il software per offrire ai consumatori un'esperienza d'uso soddisfacente. Ecco perché avere in casa anche la componente hardware diventa essenziale per l'azienda americana.
I nuovi Pixel 2 riassumono bene questo concetto. Dal punto di vista tecnico gli ultimi smartphone di Google sono una buona sintesi del meglio della tecnologia oggi presente sul mercato come il processore Snapdragon 835 di Qualcomm anche se nessuno dei due modelli monta una doppia fotocamera posteriore, ormai uno standard per i modelli top di gamma.
Il Pixel base dispone di un display da 5 pollici, la versione XL misura invece 6 pollici ed entrambi i prodotti usano display Oled. I Pixel 2 sono resistenti all'acqua e alla polvere con standard IP68, dispongono di un lettore di impronte digitali posteriore e un sistema di ricarica veloce che assicura fino a 7 ore di operatività con appena 15 minuti di alimentazione. Ma a fare la differenza con gli altri prodotti in commercio è l'intelligenza artificiale di Google.
L'assistente digitale integrata è ora in grado di analizzare le varie situazioni in cui viene usato il cellulare fornendo di volta in volta indicazioni pertinenti, come la stima del tempo necessario per raggiungere casa appena siamo usciti dal lavoro. Riconosce anche in automatico i brani musicali usando la funzione Now Playing. I Pixel 2 sono i primi modelli a usare Google Lens, il sistema che permette allo smartphone di riconoscere gli oggetti, i luoghi, e di “leggere” i contenuti delle foto come gli indirizzi web, le email e i numeri di telefono.
La tecnologia fotografica dei Pixel consente anche di ottenere sempre foto e video perfetti in ogni condizione di luce, anche in movimento, attraverso un sofisticato sistema che analizza in tempo reale ogni singolo pixel dell'immagine. Con questo sistema Google assicura anche di ottenere foto-ritratti con lo sfondo sfuocato senza dover usare una doppia camera come fanno i concorrenti.
I Pixel 2 sono stati inoltre sviluppati per gestire al meglio contenuti di realtà aumentata e virtuale come i numerosi adesivi animati già disponibili. Gli utenti dei nuovi cellulari potranno anche beneficiare di uno spazio cloud illimitato per archiviare tutti i contenuti multimediali catturati dal telefono.
In Italia arriverà entro l'anno solo il modello XL con un prezzo di 989 euro. Non arriveranno invece tutti i nuovi dispositivi annunciati dalla società americana come il nuovo assistente domestico Google Home Mini, lo speaker Google Home Max e il portatile PixelBook, la fotocamera Google Clips e gli auricolari Pixel Buds (che consentono una traduzione simultanea), ma questi prodotti dimostrano chiaramente il nuovo indirizzo preso dalla multinazionale americana, dove l'equazione vincente è una fondamentale integrazione di hardware e software con una forte accelerazione della componente di intelligenza artificiale.
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