Mark Zuckerberg si mette alla prova ogni anno per imparare qualcosa di nuovo. E il 2018 di Facebook potrebbe essere dedicato alle criptovalute. Stando a quanto sottolinea il fondatore del social network nel suo post di inizio anno in cui delinea le priorità del prossimo futuro, la sfida attuale si incentra sulla rivalutazione del ruolo della tecnologia per «ridare potere alle persone».
«Una delle questioni più interessanti di questo momento è legata al confronto tra centralizzazione e decentralizzazione: molti di noi hanno scommesso sulla tecnologia credendo che avrebbe rappresentato una forza decentralizzante che avrebbe dato più potere nelle mani delle persone», scrive Zuckerberg. Il quale poi si lascia andare a una critica che sembra riguardare la stessa sua creatura, lamentando come questo potenziale sembra essere stato rovinato da alcune big tech e dai governi, che hanno invece sfruttato la tecnologia per monitorare le persone e i loro comportamenti.
In questo senso la crittografia e le criptovalute rappresentano rilevanti fenomeni in controtendenza che «sottraggono il potere ai sistemi centralizzati e lo restituiscono alle persone». «Ma il rischio è che sono più complesse da controllare - prosegue il fondatore di Facebook -. Mi interessa approfondire gli aspetti positivi e negativi di queste tecnologie e come sfruttarle al meglio nell’ambito dei nostri servizi».
L’accenno alle criptovalute sembra indicare un nuovo interesse, tanto da aver fatto ipotizzare che il social network stia valutando la creazione di una propria criptovaluta. Un portavoce di Facebook ha precisato a Futurism che la società non può commentare in questo momento sul tema. Ma questo non significa che non sia una possibilità e che una criptovaluta legata a un social netowrk non sia un’idea interessante.
D’altra parte l’anno appena concluso ha portato alla ribalta bitcoin dal punto di vista finanziario, ma allo stesso tempo ha acceso i riflettori sulla tecnologia sottostante alle criptovalute: i colossi hi-tech hanno sempre dimostrato di non voler rimanere indietro su nessuna delle tecnologie emergenti. E quindi un’idea del genere potrebbe avere senso, secondo più di un analista.
Per di più Facebook è già attiva nei sistemi di pagamento peer-to-peer: in India è avviata la sperimentazione di pagamenti via chat su Whatsapp, applicazione di proprietà del social network, mentre la stessa Facebook ha già ottenuto in Irlanda una licenza bancaria per i pagamenti nell’Unione europea.
In più alla fine dello scorso anno uno dei manager di punta di Zuckerberg, David Marcus, vicepresident per la messaggistica, ha dato le dimissioni per trasferirsi a Coinbase, uno dei principali exchange di criptovalute a livello globale.
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