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Diritto d’autore, Soundreef si accorda con YouTube e la svizzera Suisa

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La battaglia con siae

Diritto d’autore, Soundreef si accorda con YouTube e la svizzera Suisa

Fedez (Olycom)
Fedez (Olycom)

È ormai chiaro a tutti che di guerra si tratta. E, come in ogni guerra che si rispetti, ogni giorno c’è un bollettino con news a ripetizione dal fronte del diritto d’autore. Le ultime in ordine di tempo: Soundreef, la collecting di diritto inglese fondata dallo startupper romano Davide D’Atri, annuncia due accordi con YouTube, celeberrima piattaforma di streaming del gruppo Alphabet, e Suisa, società che si occupa della raccolta sul mercato svizzero.

In virtù dell’intesa con YouTube, Soundreef riceverà direttamente i report relativi alle utilizzazioni dei video dei propri artisti caricati sul «Tubo» e riscuoterà dal provider i compensi dovuti sulle opere che amministra. Mossa strategica, se consideriamo che la gran parte degli artisti che fanno parte del roster della creatura di D’Atri - da Fedez a Rovazzi, passando per J-Ax - è soprattutto su YouTube che incontra il proprio zoccolo duro di fan. Il canale di Fedez, per esempio, conta oltre 1,3 milioni di iscritti, quello di Rovazzi qualcosa come 1,1 milioni e J-Ax più di 601mila. Cifre invidiata un po’ da tutte le webstar italiane. Francesco Danieli, ceo di Soundreef, parla di «un’intesa strategica che ci permette di rendere, anche per le utilizzazioni online, sempre più dettagliata, veloce, analitica e trasparente la raccolta delle royalty per i nostri autori ed editori».

Con Suisa, storica società nazionale svizzera di gestione collettiva, Soundreef ha invece stretto un accordo per raccolta e ripartizione dei diritti dei propri autori ed editori per le utilizzazioni multi-territoriali online. Le due società uniscono i propri repertori nel dialogo con i Digital service provider (Dsp), come Apple Music, Apple iTunes, Google Play, Amazon, Beatport, Deezer, Napster, Soundcloud, Spotify, Starmaker, Tidal, 7Digital, Vevo, Qobuz e Traxxsource.

Le utilizzazioni in questione verranno gestite in collaborazione con la società svizzera, anche attraverso la piattaforma Mint, creata in collaborazione con Sesac, società di gestione dei diritti americana controllata dal fondo The Blackstone Group. Per D’Atri si tratta di «un passo molto importante, la dimostrazione che le società di gestione europee stanno guardando al futuro. È anche attraverso una collaborazione tra società tradizionali e nuove società come Soundreef che autori ed editori possono migliorare la gestione dei loro diritti». Non a caso nei giorni scorsi l’etichetta discografica ed editoriale con sede a Lugano Pdu fondata da Mina aveva annunciato l’uscita da Suisa e l’adesione a Siae.

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