Facebook vieta la pubblicità d criptovalute, la Sec bloccca una Ico da 600 milioni di dollari e la Cftc accende un faro sulla piattaforma chiacchierata di Bitfinex. Le tre notizie che puntano nella direzione di un'accelerazione nel tentativo di arrivare a una regolamentazione più stringente per il mondo delle criptovalute hanno messo in subbuglio il settore che ha iniziato ad accusare gli effetti ieri sera e lungo tutta la seduta asiatica.
Bitcoin è così tornato per la seconda volta in un paio di settimane sotto quota 10.000 dollari., la soglia che aveva superato di slancio al rialzo a inizio dicembre, trainando al ribasso tutto il comparto delle criptovalute che segnano stamane perdite diffuse. Attualmente il Bitcoin è quotato a cavallo dei 10.000 dollari.
Lo stop di Facebook e della Sec
Ieri sera Facebook ha annunciato che d'ora in poi non accetterà più annunci pubblicitari legati a Bitcoin, critpovalute, Ico e tutte le offerte legate al criptomondo. La misura punta a tutelare gli utenti dall'offerta di prodotti “associati frequentemente con pratiche promozionali ingannevoli”. “Vogliamo che la gente continui a scoprire nuovi prodotti e servizi tramite le pubblicità di Facebook senza paura di truffe. Diverse aziende che pubblicizzano ora Ico e criptovalute non operano però in buona fede” ha affermato il responsabile della gestione del prodotto di Facebook, Rob Leathern.
A dimostrazione del rischio concreto di truffe, nelle stesse ore la Sec, l'authority finanziaria Usa, ha bloccato un'offerta iniziale di valuta (Ico) della AriseBank in Texas. La banca ha sfruttato l'immagine di personaggi famosi, tra cui il pugile Evander Holyfield, con l'obiettivo di raccogliere ben 600 milioni di dollari da pubblico retail nell'ambito del lancio da un miliardo della nuova moneta AriseCoin. L'accusa è di rappresentare un inesistente progetto di banca decentralizzata per collocare una valuta utile solo per accedere a servizi e prodotti di fatto tradizionali. Il dipartimento bancario texano aveva già proibito l'utilizzo della piattaforma per la Ico in Texas, ora la Sec ha bloccato l'operazione a livello nazione.
Bitfinex nel mirino
Intanto le autorità finanziarie Usa stringono il cerchio attorno alla discussa piattaforma Bitfinex, accusata già in passato di truffe e sospettata di riciclaggio di denaro sporco. La piattaforma, come ha scritto il Sole il 18 dicembre scorso, si basa su una struttura societaria fumosa che va dalle Isole Vergini a Hong Kong.
Ora la CommodityFutures Trading Commission americana ha acceso un faro e ha chiesto documentazione sia alla piattaforma che a Tether. Bitfinex è una delle maggiori piattaforme di scambio di criptovalute, mentre Tether (ma il ceo è lo stesso) è una società che emette un token, una nuova valuta digitale che ha valore nominale di un dollaro e che viene “stampata” virtualmente da Bitfinex senza alcun controllo (in circolazione ci sarebbero tether per oltre 2,3 miliardi di dollari) e opponendo finora spiegazioni del tutto prive di prove a sostegno. Insomma, una sorta di “banca centrale” delle criptovalutefino ad ora al di fuori di ogni controllo.
© Riproduzione riservata