Mark Zuckerberg risponde alle parole decisamente critiche di Tim Cook durante un’intervista con Vox, parlando di «argomenti superficiali e non allineati con la verità». Il ceo di Apple aveva detto che «non si sarebbe mai trovato» nella situazione di Zuckerberg perché il modello di business di Apple non è basato sulla profilazione dei dati dell’utente a fini pubblicitari. Qualcosa di simile Cook aveva già evidenziato negli anni passati, in chiave anti-Google, promuovendo la sua Apple come azienda attenta al dato dell’utente: «Il nostro modello di business è vendere prodotti, non costruiamo un profilo basato sui vostri messaggi email o sulle vostre abitudini di navigazione online per vendere pubblicità».
A domanda precisa Mark Zuckerberg risponde «trovo questo argomento, e cioè che se non stai pagando un servizio questo non si preoccupa di te, estremamente superficiale e non allineato con la verità».
Verità che invece, secondo Zuckerberg, «è che se vuoi costruire un servizio che aiuti a connettere chiunque nel mondo, devi affrontare il fatto che molti non sono in grado di pagare». Il modello di business basato sulla pubblicità è dunque l’unico «modello razionale» se vuoi costruire un servizio che «non sia solo per persone ricche».
Poi cita Jeff Bezos, anch’esso in difficoltà dopo l’effetto catena del caso Cambridge Analytica e i pesanti attacchi del presidente Tump: «Penso che Bezos abbia detto un’ottima cosa durante il lancio di un modello Kindle anni fa, “Ci sono aziende che lavorano sodo solo per farti pagare di più e ci sono aziende che lavorano sodo per farti pagare di meno”. A Facebook siamo» nella seconda categoria. «Non credo affatto che questo significhi che non ci preoccupiamo delle persone. Al contrario, penso che sia importante non lasciare che le aziende che lavorano duramente per farvi pagare di più vi convincano che in realtà si preoccupano di più di voi. Perché mi sembra ridicolo».
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