Google ha lanciato oggi la versione Beta di Android P, l'ultimo aggiornamento del sistema operativo di Big G. L'ufficializzazione era nell'aria, dopo la preview agli sviluppatori dello scorso marzo, e cade ad hoc per i 10 anni di vita del sistema che monopolizza quasi l'88% del mercato globale. La nuova veste di Android sarà sperimentabile su Pixel, lo smartphone di casa Google, ma anche su una serie di marchi partner come Nokia, Vivo, OnePlus, Xiaomi, Sony, Essential e Oppo.
L'annuncio è arrivato dal palco di I/O, la conferenza degli sviluppatori in corso a Mountain view. Android era il piatto forte di un evento che ha alzato il sipario su una lunga serie di aggiornamenti ai vari prodotti del colosso californiano, da Google assistant (migliorato nella “naturalezza” delle conversazioni) al debutto di una nuova versione di Google News, ora più incline a “fornire fonti autorevoli” ai lettori. A giudizio, ovviamente, di Google. Il filo conduttore è lo stesso che ha animato la Build, la conferenza analoga di Microsoft in chiusura domani a Seattle: intelligenza artificiale, la leva per tentare di superare la concorrenza con servizi sempre più personalizzati. Anche a costo di restare invasivi nell'utilizzo dei dati della clientela.
Cosa cambia con il nuovo Android
Google non è entrata troppo nei dettagli sulla nuova versione di Android. Uno dei cambiamenti che si sono fatti notare è l'arrivo della «adaptive battery», la batteria adattiva: grazie a DeepMind, un sistema di intelligenza artificiale, il sistema è in grado di riconoscere le app più impiegate dall'utente e distribuire di conseguenza il consumo energetico (sarà presenta una funzione analoga per la luminosità, chiamata Adaptive Brighteness). Tra le altre novità ci sono il lancio di una piattaforma di machine learning (Ml kit, compatibile sia con iOS che Android) e un nuovo sistema di navigazione, basato sulle cosiddette “gesture”: si può scegliere fra le varie app facendole scorrere sullo schermo, in linea con la scelta dei rivali di iPhone X (anche se restano il tasto home e indietro). Anzi, proprio la somiglianza con l'ultimo smartphone di casa Apple ha spinto i media specializzati a parlare di una sorta di plagio rispetto al colosso di Cupertino. Google si limita a dire che l'ottica è di semplificare il più possibile la fruizione.
Da Google news ad Assistant, la parola chiave è IA
Il resto delle novità sono calcate, in maniera più evidente, sull'interesse di Big G per l'intelligenza artificiale. È pronta all'esordio una nuova versione di Google news, il sistema di raccolta delle notizie giornalistiche, dove l'azienda scremerà in maniera più accurata le informazioni che ritiene utili per l'utente. Spuntano funzioni inedite come “Full coverage” (un sistema che permette di ripercorrere una vicenda nei suoi punti salienti, fornendo un background completo) e “For you”, una selezione di cinque storie giudicate in linea con i propri interessi. Google Assistant, l'assistente virtuale che ha appena raggiunto una platea di 5mila tipi di device compatibili, farà dei salti in avanti rispetto alle sue - macchinose - conversazioni. Fra le altre cose c'è la possibilità di non ripetere “Hey Google” prima di ogni dialogo, oltre a una maggiore naturalezza delle risposte. Sul palco è andata in onda una demo dove Assistant sembra, in effetti, meno rigido rispetto ai dialoghi di circostanza che lo hanno reso noto. Il servizio sarà ampliato a un bacino di 70 paesi e 30 lingue diverse.
Per il resto, a dettare la linea sono machine learning (i sistemi di apprendimento automatico) e sinergia fra app. Google Maps, il sistema di mappatura di Big G, si integra a sua volta con Assistant (che fornirà indicazioni vocali alle domande degli utenti) e a sistemi di visualizzazione: basterà puntare su un obiettivo Lens, la lente di Google, per essere aggiornati - ad esempio - su quante gente c'è in un locale o il tipo di prodotto esposto in vetrina. Gmail sfrutterà il machine learning per aiutare a completare le frasi scritte sulla casella di posta elettronica, mentre Foto diventa più ritoccabile dagli utenti (si può “colorare” uno scatto in bianco e nero).
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