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Non solo automobili: Uber studia bici e monopattini a guida autonoma

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Non solo automobili: Uber studia bici e monopattini a guida autonoma

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Non solo automobili senza guidatori. Adesso Uber lavora anche all’ipotesi di integrare la sua tecnologia della guida autonoma con biciclette e monopattini. A rivelarlo è uno dei guru più noti dell’hi tech, il Ceo di 3D Robotics Chris Anderson, che ha testimoniato che il gruppo di noleggio auto con conducenti ha spiegato a Diy Robotics nel fine settimana i suoi programmi per una divisione apposita all’interno della controllata Jump, attiva nei servizi di sharing a due ruote.

Ma non bisogna pensare a mezzi a due ruote che portano in giro persone non obbligate a guidare con il manubrio. La nuova divisione, Micromobility Robotics, sta valutando infatti progetti di biciclette e monopattini in grado di spostarsi autonomamente ai posti di ricarica o ai luoghi richiesti dagli utenti. «Il team di New Mobilities di Uber sta esplorando modalità per migliorare la sicurezza, l’esperienza degli utenti e l’efficienza operativa dei nostri servizi di mobilità elettrica in sharing mediante applicazioni di robotica e sensoristica», spiega Uber Adavanced Technology Group in un annuncio di ricerca di persone per la nuova divisione su Google.

Lo scorso dicembre Uber ha presentato i nuovi modelli delle biciclette Jump, con potenzialità di autodiagnostica e batterie rimovibili, innovazioni mirate a migliorare l’efficienza e la redditività del servizio di sharing riducendo i costi operativi.

Nello stesso senso si inserisce la nuova linea di sperimentazione del colosso delle macchine con conducente, che punta a ridurre l’intervento umano per la ricarica dei veicoli a due ruote. Techcrunch, che ha riportato quanto rivelato da Anderson, delinea infatti uno scenario in cui biciclette e monopattini ricaricati in maniera autonoma siano poi in grado di spostarsi nelle zone in cui si trovano mezzi concorrenti scarichi. Se poi si abbina questa soluzione di guida autonoma alle batterie rimovibili si può ipotizzare che i mezzi possano essere ricaricati immediatamente con batterie già cariche, riducendo al minimo i tempi di inattività dei mezzi a due ruote.

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