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Twitch Vs YouTube: ecco cosa scegliere per diventare uno streamer di successo

Metterci la faccia è sempre più facile, e quei quindici minuti di notorietà che tutti, almeno secondo Andy Warhol, avrebbero avuto garantiti in futuro, sono da tempo stati resi obsoleti da una Internet sempre più veloce ed economica: a chi basterebbero oggigiorno soltanto quindici minuti?
Il nostro presente ha assunto spesso connotati inimmaginabili nel Novencento, e soltanto diciotto anni fa sarebbe stato impossibile credere che potesse diventare così facile, e in così breve tempo, diventare famosi senza studio, gavetta, o più semplicemente cose interessanti da dire. È così che Youtube ha dato il primo colpo fatale alla televisione analogica: concedendo a tutti la possibilità di avviare un canale e dire, o non dire, la loro. Ma la tecnologia, si sa, corre veloce, e mentre Youtube rappresenta per alcune generazioni ancora una novità tutta da scoprire, i più giovani se ne stanno allontanando gradualmente per cercare piattaforme più agili, dirette, democratiche e soprattutto remunerative.L'alternativa al servizio di video in streaming acquistato da Google per 1,6 miliardi di dollari nel 2006 sembra, almeno per ora, avere però soltanto un nome: Twitch.

Cosa è Twitch. Inizialmente Justin.tv nasce con uno scopo alquanto umile: trasmettere in diretta web i pomeriggi passati giocando ai videogame di un gruppo di amici. Visto che siamo a San Francisco, l'idea diventa subito una start-up, per poi debuttare online nel 2007. Justin.tv, dove non si parlerà soltanto di videogiochi, viene accolta subito calorosamente perché a differenza di Youtube è pensata specificatamente per le dirette, ne è quindi un perfetto contrario decisamente più in linea con i connotati del web 3.0, lo stesso che Jerry Yang di Yahoo profetizzava come un luogo in cui “la distinzione tra professionista, semi-professionista e consumatore andrà sfocandosi creando un effetto rete per business e applicazioni”. Justin.tv rilancerà il suo canale tematico sui videogiochi, denominato Twitch, nel 2011; il successo è tale che sarà Twitch a mangiarsi Justin.Tv, per finire a suo volta nella pancia di Jeff Bezos e Amazon tre anni dopo. Sulla scia della popolarità di questa nuova piattaforma, anche Youtube aprirà alle dirette, ma con risultati alquanto modesti; mentre per avvicinarsi a Youtube, Twitch renderà sempre più facile archiviare video, pur rimanendo ben concentrata nel veicolare dirette.

YouTube vs Twitch. A differenza di Youtube, su Twitch non c'è molto spazio per filmati montati con precisione; la comunicazione qui è diretta, volatile, esattamente come quella televisiva. Su Twitch le registrazioni non sono nemmeno eterne, come invece avviene dal rivale, e vengono cancellate allo scadere di un lasso di tempo diverso a seconda della popolarità del canale che ne ha trasmesso l'originale. I due servizi rimangono quindi complementari, e non sappiamo se in futuro le due piattaforme continueranno a coesistere come tanti social network, o al contrario continueranno ad avvicinarsi fino a un inevitabile scontro con vincitori e vinti. Youtube nasce con scopi diversi da Twitch, ma il suo invecchiamento è innegabile e senza grosse modifiche probabilmente persino irreversibile, del resto le maglie contrattuali della piattaforma Google si stanno stringendo sempre più, rendendo ogni anno più difficile iniziare a

monetizzare, ovvero a guadagnarci qualcosa. Twitch invece può contare su un modello di business decisamente aggressivo, in grado di distribuire soldi in modo molto più democratico. Anche noi abbiamo fatto dei tentativi su entrambe le piattaforme, e il risultato è stato spiazzante: in tre anni e ottanta video tra dirette e caricamenti, su Youtube abbiamo raccolto poco meno di un euro di incassi, mentre in tre mesi di Twitch abbiamo sfiorato la soglia dei 100 euro, che poi è il minimo per ricevere il bonifico. Il merito va a un sistema diabolico quanto perfetto fin dal principio, reso ancora più remunerativo dall'arrivo di Amazon e il suo pacchetto Amazon Prime. Tutti gli abbonati Prime possono infatti avere spedizioni gratuite acquistando dal famoso portale di shopping online, accedere alla sezione video on demand con la quale vedere serie tv e film, e da qualche anno a questa parte, solo una volta al mese, regalare parte del valore dell'abbonamento a un canale Twitch a piacimento. Una donazione indolore perché non richiede un ulteriore esborso e arriva precisa dove deve arrivare: al nostro streamer preferito. Ma i metodi per ottimizzare i guadagni sono molteplici: è possibile parlare di un videogioco fornendo un link Amazon per agevolarne le vendite, e ricevere così parte del denaro utilizzato per l'acquisto; oppure aprire una raccolta fondi che permetta a chi ci segue e ci apprezza di fare un'offerta diretta, senza quindi concederne a Twitch una percentuale. Conquistato un certo numero di spettatori medi e garantita una presenza continua, è anche possibile iniziare una partnership con Twitch e iniziare a guadagnare anche dai singoli passaggi pubblicitari che la piattaforma inserirà durante le nostre dirette.

Tutto questo ha reso Twitch un luogo decisamente interessante, un po' Telenorba e un po' Canale 5, dove tornei italiani di scacchi convivono al fianco di opinionisti politici improvvisati e cuochi minorenni che alternano farina e crema pasticcera a combattimenti tra Pokémon e partite all'ultimo gioco di Spider-man. Certo, non è facile su nessuna piattaforma farsi conoscere, iniziare da zero, ma categorie e algoritmi permettono di arrivare davanti agli occhi di chi potrebbe essere interessato in modo piuttosto efficace. Serve naturalmente faccia tosta, ma tecnicamente basta una telecamera, un computer, e programmi gratuiti come Open Broadcast Software per essere pronti a fare il grande salto nel mondo dello streaming in diretta.

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