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Oval lancia la sua carta di debito per accumulare (e investire) risparmi

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Oval lancia la sua carta di debito per accumulare (e investire) risparmi

Oval Money, la startup italo-inglese guidata da Benedetta Arese Lucini e partecipata da Intesa Sanpaolo, che con la sua app si occupa di gestione del risparmio partendo da piccole somme di denaro, lancia la sua carta di debito con conto corrente collegato. Si chiama Oval Pay e porta in Europa il modello che permette di mettere da parte risparmi e fare investimenti utilizzando la propria carta. La carta effettua arrotondamenti in tempo reale su tutti gli acquisti, in modo che piccoli importi siano automaticamente messi da parte o investiti direttamente nei prodotti disponibili.

Il conto corrente associato ha Iban italiano: l’azienda non comunica a quale banca si appoggi, ma tutte le strade portano a Intesa San Paolo, che dallo scorso mese di giugno è entrata nel capitale. La novità arriva a due anni dal debutto della startup. Che per l’occasione cambia logo e nome: resta “Oval”, sparisce “money”. E la nuova carta di fatto porta il modello di business dell’app sulla carta di debito: «Crediamo che avere un Iban possa essere un vantaggio per l’utente, ci aspettiamo una crescita con un multiplo di 4 o 5, in linea con il 2018» spiega Benedetta Arese Lucini, piuttosto conosciuta in Italia in particolare per l’esperienza come responsabile di Uber nel Paese fino al 2015.

Oggi a usare l’app sono 250mila persone. L’utente in media risparmia 130 euro al mese. La maggior parte ha tra i 25 e i 40 anni e il 15% è under 25, molto spesso con partita iva. Il modello di business si basa su una fee che viene chiesta alle aziende che offrono i loro pacchetti di investimento agli utenti. L’obiettivo è «democratizzare» l’asset management.

L’azienda ha una 40ina di dipendenti, la maggior parte dei quali concentrati nello sviluppo del prodotto a Torino. La carta non è ancora disponibile, ma ci si può registrare, lo sarà tra poche settimane. Oval ha inoltre lanciato TassoFisso, un nuovo prodotto disponibile fino al 5 maggio, che garantisce un rendimento fisso del 2% sulle somme vincolate un anno. Si può accedere al prodotto a partire da un importo minimo di apertura di 100 euro. Trattandosi di società di diritto inglese la copertura dai rischi è affidata a Fscs, il fondo inglese che garantisce fino a 85mila sterline in caso di fallimento.

L’azienda segue da vicino la complessa gestione inglese delle Brexit. Cosa farà Oval in caso di hard brexit? «La scelta di avere la sede a Londra è legata al fatto che la città negli anni è diventata un punto di riferimento internazionale per il fintech, c’è un ecosistema molto importante - risponde Arese Lucini -. Se questo contesto dovesse mutare, e una ipotesi di hard Brexit sul lungo termine lo metterebbe a rischio, faremmo le nostre valutazioni. Quello che è certo è che ci siamo già mossi per prevedere una continuità dei servizi per i nostri utenti in ogni caso».

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