Era già successo con Uber Eats. Pochi mesi prima che il servizio di consegna cibo a domicilio made in Uber sbarcasse ufficialmente
in Italia, l'azienda californiana postò su LinkedIn alcuni annunci di lavoro che di fatto svelavano questa mossa. Ora la storia
si ripete. Di nuovo Uber, di nuovo LinkedIn. Stavolta la ricerca sul social network per professionisti è relativa a un General
Manager, in Italia, per Uber Jump. Molto più di un indizio, insomma, sul fatto che presto questo servizio sarà attivo anche
nel nostro Paese.
Cos'è Uber Jump
Jump è il servizio di Uber dedicato al noleggio delle bici elettriche (e in alcuni casi anche dei monopattini, mezzi di trasporto
sempre più in auge anche nelle città italiane). Funziona attraverso la classica app di Uber, quella utilizzata per prenotare
una corsa in auto, dove è disponibile. E le caratteristiche sono quelle ormai classiche dei servizi di questo genere. Tutto
funziona attraverso l'app. L'utente accede e visualizza su una mappa dove sono posteggiate le bici (o i monopattini), così
da raggiungerle. Una volta localizzata, la bici viene sbloccata inquadrando il QR-code con lo smartphone. Da lì inizia il
noleggio, che si chiude - a corsa terminata – sempre dall'app. Il pagamento avviene, come nel caso delle corse in automobile,
grazie alla carta di credito registrata su Uber.
I prezzi variano da città in città, ed è difficile ipotizzare quali potranno essere quelli applicati all'Italia una volta che Jump sarà operativo. Difficile anche stabilire se nel nostro Paese arriverà solo il noleggio delle biciclette elettriche o anche quello dei monopattini elettrici. Oggi, a Milano, sono presenti diversi servizi di bikesharing, e da qualche mese è operativa anche Helbiz, società che offre un servizio per il noleggio dei monopattini coi quali è possibile scorazzare in lungo e largo all'interno dell'area C. Anche per questo è molto probabile che – almeno su Milano – Jump possa portare i monopattini anche in Italia. Piccola curiosità: i monopattini di Helbiz sono quelli prodotti da Xiaomi, mentre pare che Uber si affidi ai Ninebot Segway.
L’annuncio su LinkedIn
Come scritto in apertura, l'arrivo di Jump in Italia non è ufficiale, ma è un'ipotesi molto accreditata. Uber è alla ricerca
di un General Manager specifico per l'Italia. Nell'annuncio, che al momento risulta “chiuso”, è scritto chiaramente: «Come
direttore generale di JUMP in Italia avrai l'opportunità di guidare le nostre operazioni per il lancio di biciclette e scooter
elettrici nel Paese». Chiaramente non sono presenti tempistiche né altri dettagli. Ma basta per intuire che l'Italia è il
prossimo Paese scelto da Uber per il suo servizio di bike sharing. Ad oggi Jump è presente in diciannove città americane e
in sei città europee: Berlino, Bruxelles, Lisbona, Londra, Madrid e Parigi. Milano sarà la prossima? Abbiamo contattato Uber
per avere conferme, e la risposta dell'azienda californiana è stata la seguente: «Non abbiamo dettagli da condividere in questo
momento ma, in Italia come in ogni altro paese, il nostro obiettivo è aiutare le persone a sostituire la propria auto con
il proprio telefono, offrendo differenti opzioni in ambito mobility – che si tratti di automobile, bicicletta o trasporto
pubblico – tutto disponibile nella app Uber». Nessuna conferma, dunque. Ma nemmeno una smentita. Anzi, un'apertura abbastanza
evidente.
© Riproduzione riservata