Due giorni sono pochi per scoprire i capolavori di Firenze. Per non perdere tempo e andare a colpo sicuro ecco i dieci posti da visitare per andare dritti al cuore della città rinascimentale.
MUSEO DI SAN MARCO
Nel convento domenicano costruito da Michelozzo per volere di Cosimo il Vecchio verso la metà del Quattrocento, Beato Angelico visse dal 1400 al 1455, lasciando capolavori come Il Giudizio Universale, Il Tabernacolo dei linaioli, La Deposizione e forse la più famosa tra le Annunciazioni. Da non perdere le opere di Fra Bartolomeo, compreso il Ritratto di Savonarola.
BASILICA DI SANTA MARIA NOVELLA
La facciata è forse il più importante esempio di Rinascimento fiorentino, con l'intervento di Leon Battista Alberti e alcune strumentazioni scientifiche aggiunte nel 1572. L'interno una meraviglia continua: dal Crocifisso di Giotto (1290) in fondo alla navata principale alla Trinità di Masaccio (1428), nella terza campata della navata sinistra, dagli sfarzosi affreschi di Filippino Lippi nella Cappella Strozzi, a quelli di Domenico Ghirlandaio, nella Maggiore, fino al Crocifisso ligneo (l'unico rimasto) di Brunelleschi nella Cappella Gondi.
BASILICA DI SAN LORENZO
Una delle chiese più antiche della città ha nella Sagrestia Vecchia il capolavoro del Quattrocento del Brunelleschi, e nelle tante opere di Donatello l'ultima evoluzione del più raffinato degli scultori, che per la sua esuberanza creativa litigò con il collega. Da non perdere la rappresentazione dell'emisfero boreale nella piccola cupola, che testimonia la particolare apertura alla scienza anche in luoghi religiosi del tempo grazie al particolare clima intellettuale ispirato all'umanesimo.
SANTA MARIA DEL FIORE
Il Duomo della città è la chiesa dei record. La Cupola del Brunelleschi (che dopo l'ennesimo litigio estromise Ghiberti dai lavori) è la più grande mai costruita in muratura , mentre i 3600 mq di affreschi eseguiti tra il 1572-1579 da Giorgio Vasari e Federico Zuccari sono tra i più estesi. Il Campanile è opera di Giotto e, dopo la sua morte, di Andrea Pisano e Francesco Talenti. I ben 56 rilievi e le 16 statue a grandezza naturale nelle nicchie testimoniano il genio di maestri come Andrea Pisano, Donatello e Della Robbia. L'interno, la cui austerità accresce le già notevoli dimensioni, conserva grandi e piccoli capolavori, come l'urna di bronzo di Lorenzo Ghiberti che contiene le reliquie di San Zanobi, primo vescovo di Firenze.
PIAZZA DELLA SIGNORIA
Il simbolo della Repubblica, della Signoria e del Granducato raccoglie tutta la storia della città ed è testimone di eventi storici come l'impiccagione del frate domenicano Girolamo Savonarola, il 23 maggio del 1498. Sulla piazza si affacciano icone cittadine come Palazzo Vecchio, gli Uffizi, la Loggia dei Lanzi voluta da Cosimo I e il noto David di Michelangelo.
MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
In uno dei più antichi edifici pubblici della città, le opere più note di Michelangelo, come il cosiddetto Bacco ebbro (1497-1499); il tondo marmoreo raffigurante la Madonna col Bambino e San Giovannino (o Tondo Pitti), e il celebre Mercurio alato del Giambologna del 1564. Nella Sala del Maggior Consiglio invece le opere di Donatello e di altri scultori del Rinascimento, fra cui il David in bronzo eseguito per Cosimo il Vecchio, e il Marzocco, in cui si vede il giglio simbolo di Firenze.
GALLERIA DEGLI UFFIZI
La forma a U voluta dal Vasari nel 1560 rende il museo il più riconoscibile del pianeta. La collezione di capolavori, dal Duecento al Rinascimento, di Giotto, Masaccio, Paolo Uccello, Lippi, Botticelli, Leonardo, Piero della Francesca, Mantenga, Caravaggio e di tutti i grandi nomi della pittura italiana, uno dei luoghi mito per la conoscenza dell'arte. E se la Tribuna non sarà riaperta fino al 2011, fino al 17 dicembre si può visitare il bellissimo Corridoio Vasariano realizzato in soli sei mesi per consentire ai Medici di muoversi senza scorte. Il percorso coperto che unisce Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, percorrendo parte degli Uffizi, discendendo nei pressi dell'Arno e superando il Ponte Vecchio fino ad arrivare nel giardino di Boboli, non è un vero museo, ma disvela il genio dell'epoca.
BASILICA DI SANTA CROCE
Anche nella basilica francescana opera di Arnolfo di Cambio, ci si perde tra capolavori. L'arte di Giotto è al suo massimo splendore nelle Cappelle Peruzzi e Bardi (1320-1325), ma Santa Croce è nota anche per le sue tombe. Solo sul pavimento si contano 276 lastre di marmo. Qui riposano Ugo Foscolo, Michelangelo Buonarroti, Galileo, Gioacchino Rossini, Leon Battista Alberti, Vittorio Alfieri e Francesco Nori, che si sacrificò per salvare la vita a Lorenzo il Magnifico durante la congiura dei Pazzi. Ed è un capolavoro assoluto per armonie, decori e proporzioni l'omonima cappella nel primo chiostro progettata da Brunelleschi. Infine, nel Refettorio, ciò che resta del Crocifisso di Cimabue, forse l'opera d'arte più importante di tutti tempi.
GALLERIA PALATINA
Il museo occupa gli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti e mostra capolavori dal tardo Rinascimento al Barocco. Se infatti nella Sala di Prometeo si trovano il famoso Tondo Bartolini di Filippo Lippi e la Sacra Famiglia di Luca Signorelli, la Sala di Saturno conserva le opere di Raffaello e in quella di Marte i due capolavori di Rubens. E da non perdere sono le opere di una delle rare donne pittrici del tempo, Artemisia Gentileschi nella Sala delle Allegorie e dell'Iliade.
SANTA MARIA DEL CARMINE
Non si capisce la grandezza della pittura rinascimentale se non si è vista la Cappella Brancacci affrescata da Masaccio e Masolino da Panicale, e poi da Lippi, per raccontare il Peccato Originale (famosa la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso) e la vita di San Pietro. L'introduzione della prospettiva, l'essenzialità e la drammaticità delle scene e la volontà di caricare i personaggi di contenuti morali, saranno una scuola per tutti i successivi maestri.
INFORMAZIONI
DOVE DORMIRE
Per un weekend artistico serve un hotel all'altezza. Come l'Helvetia & Bristol, aperto nel 1900, uno dei grandi alberghi storici toscani. Conserva intatto, tra stucchi, cristalleria d'epoca e quadri del Seicento, il fascino di un tempo. I futuristi Boccioni, Marinetti e Balla ci abitavano; D'Annunzio, De Chirico e Pirandello venivano a meditare nel suo giardino d'inverno (doppia da 420 euro).
DOVE MANGIARE
Per una cena rispettosa delle tradizioni il conInformazionisiglio è di andare all'Osteria Tornabuoni (menu da 30 euro). Oppure all'Osteria Pepò, specializzata in zuppe e piatti di carne. Da ordinare la ribollita e l'ossobuco (menu da 30 euro).
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio, consultate la pagina degli indirizzi.
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