Mai stare fermi. Movimento, pedalate e un'occhiata al panorama. Che sia la spiaggia della Bogatell, a Vila Olìmpica, o un polmone verde in pieno centro, poco importa. Nei Jardins de Mossèn Costa i Llobera, per esempio, tra piante tropicali e più di 300 specie di cactus si respira e ci si rigenera. Ci torneremo in questo magnifico parco, a due passi dal porto di Barcellona, città che non dorme e in movida costante. Ma per cercare un po' di caos calmo, aria sana e un effetto fuori porta chi l'ha detto che bisogna fuggire dalla capitale.
Labirinto verde
Cinquanta parchi urbani e una politica ambientale che la pone al pari delle città nordeuropee possono essere le prime risposte. Barcellona è orgogliosa delle sue routas vertes, le strade verdi. Il regista tedesco Tom Tykwer è venuto fin qua per mettere su pellicola il romanzo di Patrick Süskind, Il profumo. I 750 metri di cipressi che formano il dedalo vegetale del Laberinto de Horta sono infatti il luogo perfetto per un gioco-a-nascondino senza età, anche perché in questo parco neoclassico non si può andare in bicicletta, entrare con i pattini, tanto meno fare un pic-nic.
Parc Güell
Se la contemplazione verde non è il vostro forte, basta prendere la linea 3 della metropolitana (stazione di Mundet) e scendere a Lesseps: dieci minuti a piedi per trovarsi di fronte alle mura rivestite di frammenti di ceramica rossa e bianca del Parc Güell. L'universo gotico di Gaudí è il regno di creature fantastiche, come la salamandra all'ingresso del carrer Olot, e di architetture oniriche come la sala delle colonne-albero.
Ma quanti cactus
Altra collina, altro parco, altro artista. Ma dall'altra parte della città, sulla collina del Montjuïc dove, oltre ai giardini di Laribal di J.C. Nicolas Forestier che con i suoi azulejos accompagnano fino ai piedi della Fundació Miró, è stato realizzato il più grande giardino con le spine d'Europa: quello di Mossèn Costa i Llobera. Più di 800 specie di cactus, di cui uno con più di 200 anni, l'Oreocereus neocelsianus, per la gioia dei cactofili che potranno acquistare anche qualche esemplare.
Evergreen con pelota
Ci sono anche i nuovi parchi. È il caso del Parc Diagonal Mar di Miralles e Tagliabue: uno dei preferiti dai barcellonesi che vi si dilettano con piste da gioco, ciclabili, e soprattutto con il lago artificiale dove si può "navigare" con piccole imbarcazioni perché non c'è barcellonese di classe che non sappia cazzare una randa. Già la bici, la grande moda del momento nella città di Montalbàn. Non è raro vedere pedalare businessman e impiegati in giacca e cravatta. Così come nel Parque del Clote un parco contemporaneo realizzato a nord del Montjuïc dagli architetti Dani Freixas e Vicente Miranda, in un campo, detto cancha, su può scegliere di andare per fare un'ora di sport scaricando lo stress davanti a un frontó (il muro della pelota) che non aspetta che di essere colpito.
Il più verde
L'evento più verde che ci sia è il nuovo Parc Central del Poblenou
di Jean Nouvel. L'architetto francese lo ha definito un'architettura di calma e silenzio, l'ultimo atto per segnare la città con una nuova icona. Non più torri ed edifici totemici, ma tunnel di fiori, foreste di salici piangenti e felci giganti, capanne sotto la pioggia, rampe di rocce che riproducono paesaggi lunari, giardini aromatici, e un sistema di luci
e di ombre che varia con il mutare delle stagioni. Infine, l'angolo verde più silenzioso di tutta Barcellona: in un piccolo giardino dell'Università Centrale all'estremità della carrer dels Balmes, La Tamarita.
Nel tempio del Camp Nou
E per i patiti del calcio, visto o giocato, una visita nel tempio del Barcellona - sono loro i campioni del mondo - è il giusto finale per un tour in un week-end. Tutti al Camp Nou allora per una visita al museo della squadra catalana. Per i più esigenti e per quelli che 90 minuti allo stadio sono come una prima alla Scala, la possibilità di puntare all'area vip: posti-palchetto con tanto di aria condizionata, catering, schermo tv e tutti i comfort.
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio, consultate la pagina degli indirizzi.
© Riproduzione riservata