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Belli di natura. In Alto Adige le spa riscoprono la tradizione

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Belli di natura. In Alto Adige le spa riscoprono la tradizione

Un angolo del parco del Taubers Vital Hotel
Un angolo del parco del Taubers Vital Hotel

Rende la pelle morbida ed elastica. È il latte di cavalla Avelignese. Ma ci sono anche i bagni di fieno antistress, il peeling alla polvere di marmo di Lasa per ripulire il corpo dalle cellule morte, gli impacchi alla lana di pecora per rimettere in sesto i muscoli affaticati. Le spa dell'Alto Adige tornano alla tradizione, riscoprono gli antichi rimedi contadini e puntano sulla biocosmesi che utilizza rigorosamente essenze e prodotti locali. Dal pino mugo al legno di cirmolo, dalle castagne alle stelle alpine, dalle erbe aromatiche all'uva, ecco i migliori trattamenti made in Alto Adige e gli indirizzi dove provarli.

Per la pelle aghi di pino e pigne
Tutta colpa di una strega. Non fosse stato per Trehs, maga in Val Sarentina che usava aghi di pino e pigne per ricavare benefici unguenti, forse a nessuno sarebbe venuto in mente di trasformare il pino mugo in un elisir di lunga vita. Oggi da questa pianta profumata, che in Val Sarentina ha trovato l'habitat ideale, medici e cosmetologi ricavano un'intera linea di prodotti: gel, shampoo, creme idratanti e doposole, oli essenziali. Per sfruttare al meglio gli effetti benefici del pino mugo si fa il bagno in una tinozza di acqua calda arricchita con olio essenziale e trucioli: il calore attiva gli oli eterici che penetrano nei pori della pelle proteggendola dai processi d'invecchiamento. Poi ci si sottopone al peeling: si comincia dallo scrub con una particolare farina ricavata dalle pigne sminuzzate che ripuliscono l'epidermide e stimolano la circolazione del sangue, si prosegue con il massaggio all'olio caldo che rafforza l'attività delle cellule mentre gli estratti vegetali hanno un'azione calmante. I trattamenti al pino mugo si possono provare alla spa dell'Hotel Bad Schörgau, nel cuore della Val Sarentina, costruito su un antico bagno del XVII secolo che sfrutta una sorgente ricca di ferro e zolfo. Qui il Pinus sarentensis finisce anche a tavola, trasformato dallo chef Gregor Wenter in condimento per aromatici risotti, ingrediente per il ripieno dei tortelli o in un delicato pesto da servire con il gelato.

Acini d'uva, foglie di vite e vinaccioli sono gli ingredienti base di altri trattamenti antiaging. Dalla Francia, dove è nata, la vinoterapia ha traslocato in Alta Badia e sul Lago di Caldaro. Dove i vigneti producono estratti ricchi di minerali e vitamine, proteine e antiossidanti biologici a base di polifenoli che combattono l'invecchiamento cellulare, nutrono, rimineralizzano, purificano la pelle. Per sfruttare i benefici effetti della vite, in Val Badia è nata una linea cosmetica, ÜA (uva in ladino) che offre prodotti per la cura del corpo, del viso e dei capelli. Per provarla si può prenotare un trattamento viso alla spa dell'Hotel La Perla di Corvara. Per il classico bagno alle vinacce invece l'indirizzo giusto è l'Hotel Seeleiten, dove ci si immerge in una vasca aromatizzata all'uva Chardonnay. L'albicocca della Val Venosta – un concentrato di vitamine – è la protagonista dei trattamenti per ringiovanire la pelle dell'Hotel Lindenhof. Il pacchetto completo prevede manicure con massaggio alle mani e impacco per il corpo all'albicocca.

Bagni di fieno contro lo stress
Fieno, pane e castagne combattono lo stress. Sono tre rimedi che la gente dell'Alto Adige tramanda da secoli. Già nell'Ottocento contadini e pastori erano soliti dormire su cumuli di fieno perché avevano scoperto che al mattino si risvegliavano riposati e senza dolori muscolari. Nel 1903 Anton Kompatscher di Fié allo Sciliar costruì il primo albergo per fitofienoterapia dell'Alto Adige, l'Heubad. E qui ancora oggi ci si sottopone al rito del bagno: ci si sdraia per una ventina di minuti nel fieno che fermenta insieme a erbe e fiori alpini, mentre la temperatura sale fino a raggiungere i 40 gradi. Il caldo umido che si sprigiona durante il trattamento fa penetrare nella pelle le erbe officinali, e il corpo si rilassa ed elimina le tossine.

La sauna nel forno del pane
E per rilassarsi in Alto Adige si può finire anche dentro un forno per il pane. Al Waldhotel Tann di Collalbo c'è una singolare sauna: una stanzetta con un forno a legna dove, al mattino, si cuoce il pane fatto in casa che verrà poi servito a tavola e, di pomeriggio, ci si siede sulle poltrone riscaldate e si respira l'aria carica di profumo, arricchita di lieviti ed enzimi. Via occhiaie, borse e colorito spento. Grazie all'escina, principio attivo dalle proprietà drenanti e disintossicanti, castagne e semi di ippocastano cancellano i segni dello stress dal viso. Al Taubers Hotel Unterwirt di Velturno, si sperimenta un'intera linea di bio-cosmetici ricavati dalle castagne con peeling, massaggi alle pietre calde e all'olio di castagna, bagni e trattamenti viso.

Bagno al ginepro, timo serpillo e arnica alpina
La chiamano Pianta dei Caduti, un nomignolo che l'arnica alpina si è guadagnata per le sue proprietà analgesiche e lenitive. Antico rimedio contro distorsioni e contusioni, è utilizzato dagli sportivi anche come rigenerante e tonificante. Il bagno all'arnica e all'iperico è uno dei tanti trattamenti ideati dall'erborista Joseph Franz, il guru del benessere di montagna. La sua day spa Vitalis a Brunico è il regno della farmacopea alpina, e qui si può provare il rituale del Multibath: si comincia con l'anamnesi, segue un pediluvio e poi ci si immerge nelle vasche di legno per il bagno di vapore micromolecolare, arricchite da essenze diverse (fieno e ginepro per rilassarsi, timo serpillo per disintossicarsi, mela per riattivare la circolazione, calendula e camomilla per calmare la pelle irritata) e si finisce con un impacco per depurare il fegato.È un ottimo lubrificante per le articolazioni l'acqua della sorgente sulfurea di Bad Moos, da provare con un bagno in vasca di pietra o in tinozza di legno, seguito da un massaggio con rotolo di zolfo per sciogliere i muscoli. E per eliminare bruciori e rigidità di braccia e gambe affaticate, c'è l'impacco alla lana di pecora proposto dalle Terme di Merano: venti minuti immersi nella lana appena tosata e ancora ricca di lanolina.

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