Basterebbe un dato a segnalare la svolta. Negli Anni 70-80 la zona di Miami, specie intorno alle cittadine balneari a nord di Fort Lauderdale, era considerata la costa degli Spring Break, i megaponti di primavera in cui gli universitari vanno a caccia di party no-limit e caciaroni. Oggi i giovanissimi si scatenano più a sud: a Cancun, mentre i quartieri di South Beach traducono la sua nuova vocazione "intellettualoide", fatta d'arte contemporanea, ma anche teatro, buoni telefilm e buona musica live, in una nuova nightlife sofisticata e volubile, dove i locali sono spesso qualcosa a metà tra il ristorante e la lounge, il night-salotto e il club. Con molta attenzione agli ospiti prestigiosi dall'Europa o dal resto degli States. E sempre con l'oceano o, al limite, la piscina, in vista.
L'invenzione dell'happy hour
L'inizio della lunga notte sulla prestigiosa Lincoln Road, cuore di Miami Beach, è soft. Da Segafredo, ritrovo preferito degli italiani locali, dove in un anno si fanno fuori 48 mila tra prosecchi e mojiti. Accompagnati da stuzzichini vari. «Volevo ricreare l'atmosfera dell'happy hour milanese, che qui non si usa molto» spiega Graziano Sbrogliò, che con cinque locali ha quasi il monopolio della strada. Suo infatti anche lo Spris, dove si mangia tra l'altro la miglior pizza di Miami. Aperto nel 2000 con soli sei tavolini, da un'idea dell'imprenditore Marco Zanetti, oggi questo locale di tavolini ne ha 50, e dalle 8 del mattino fino alle 2 di notte sfama ogni giorno 1200 persone. Particolarmente frenetico all'happy hour, è ormai un cult a qualsiasi ora, frequentato da chiunque passi per Miami. Tra i fedelissimi il giornalista Carlo Rossella e l'imprenditore Paolo Borgomanero, i calciatori Materazzi, Ibrahimovic, Maldini, Nesta e Vieri che qui abbandonano ogni rivalità, e, ancora, l'ex pilota Eddie Irvine e il cestista Shaquille O'Neal, ma anche star come l'attore Andy Garcia, la modella Gisele Bündchen o la cantante Paulina Rubio.
Cibo musica e…molto cervello
Forte il richiamo culturale, spostandosi un poco a ovest sul continente, al Wynwood Art District a Downtown, che da ex zona industriale è diventata intellectual, zeppa di gallerie e piccoli bar, un po' come il Bronx a New York. E non solo durante l'Art Basel di dicembre, ormai la più internazionale delle mostre d'arte contemporanea, quando le ville sono aperte al pubblico per mostrare le collezioni dei ricchissimi padroni di casa e tra un caffè o un aperitivo si può chiacchierare con artisti e personaggi famosi. Nel supertrendy, vicino Design District, appena più a nord, si raggruppano invece showroom e lounge caffè alla moda dove si incontrano Keanu Reeves e Steve Martin. Si animano soprattutto il secondo sabato del mese, dalle 18 in poi, con party, food e musica live con i migliori dj. Da non perdere il Bakehouse Art Complex, ritrovo di artisti locali, e il PAC (Performing Arts Center) per assistere a musical stile Broadway.
Tornando a Miami Beach, e a una nightlife più classica, non si può non restare stregati dal fascino di Ocean Drive, sulla costa sudorientale di Miami Beach, quando al calar del sole si accendono le luci al neon degli edifici art déco. Da non perdere il suggestivo aperitivo al beach club La Piaggia, intorno alla piscina con vista su Fisher Island. Dopo una passeggiata in questa zona frenetica piena di ristorantini e gente stravagante, ci si deve assolutamente fermare al bar dell'Hotel Pelican di Renzo Rosso, patron della Diesel, l'unico italiano capace di sfondare in america con i jeans. Al bancone in legno servono vino rosso e la miglior caipirinha in città. «Il nostro stile ha contribuito a fare di Miami una delle località più esclusive», spiega Michele Merlo, anima del locale. «E pensare che un tempo era considerata l'anticamera di Dio, per gli anziani che la popolavano». Atmosfera tropicale e ritmi latini al Mango's, con cucina cubana e ballerini che trascinano tutti in giri di salsa e merengue. Aperitivo in relax al The Standard, bar stile scandinavo dell'omonimo hotel di Belle Island, a ovest, dove sulla terrazza in legno si può ordinare il Sex and the City, cioè il Cosmopolitan, cocktail ufficiale di Miami. Più a nord, su Collins Ave, altro asse chic di Miami Beach, punto di riferimento del jet-set, da Madonna a George Clooney, sono i tavoli sullo stagno thai dell'Hotel Setai, per un Martini come si deve per entrare nel vivo della serata.
Stelle, jazz e burratine
All'ora di cena buona cucina, musica e bella gente si mescolano nei locali cangianti di Downtown. Per amanti del jazz, come la strana coppia Renzo Arbore - Calvin Klein, il Van Dyke Cafe, su Lincoln Road, è il classico bistrot americano con tavoli all'aperto e concerti al secondo piano. Protagonisti la musica cubana e un vecchio pianoforte al Florida Room, nuovo night del Delano di Collins Ave disegnato dal rocker Lenny Kravitz con richiami alla Florida Anni 50, Cuba e New York. Cool e amato da attori e "regulars" come Gloria Estefan il vicino Casa Tua, ristorante italiano celebre per le burratine e le tartare di tonno, ma anche boutique hotel e, al primo piano, club privato. Qui la coppia veneta Miky e Leticia Grendene intrattiene ospiti e amici tra backgammon, karaoke, wine tasting e dj-set. La vera movida inizia con un cocktail afrodisiaco del Tantra, ristorante-night con cucina thai e pavimenti di vera erba. Quando la notte si scalda, occhio al calendario.
Se è martedì si torna all'Hotel Delano, dove dalle 22.30 (dopo si rischia di non entrare) si balla ovunque, nel piccolo bar, nella lobby tra colonne, specchi e tende ondeggianti e nel giardino sul mare. Ci si sposta poi per la Favela Chic, la notte brasiliana folta di modelle del Mokai di Collins Ave, nuova invenzione di Nicola Siervo, da 12 anni guru della Miami by night. Ambiente vibrante, servizio impeccabile ma capienza limitata: per ballare con Tom Cruise o P. Daddy bisogna fare la fila. O parlare prima con Nicola tra i tavoli dell'adiacente ristorante Quattro. Il mercoledì si va al Glass, loungediscoteca chic scelta da Jennifer Lopez per il compleanno.
Tra house e hip hop
A tutto hip hop il giovedì del Set, il night con divani Pucci e ballo libero sui tavolini. L'appuntamento glamour del venerdi è allo Sky Bar dell'Hotel Shore Club. Nel giardino tropicale marocchino si può scegliere tra l'esclusiva Red Room, zona vip con musica hip hop, il Rum Bar con 75 diverse etichette o il Sand Bar per party privati in spiaggia.
La migliore house music al sabato si balla allo Space, dove dj star come Eric Morillo e Paul Van Dick trascinano le folle fino al mezzogiorno. Poche ore di sonno e, dalle 23, la domenica sera si consuma nel bianco del Nikki Club and Beach: ambiente raffinato ed elegante, con grande schermo al plasma e tre bar con bellissime bariste rossovestite. Alla porta Carlo Di Pasquale seleziona la clientela con manica larga: «A differenza di New York», confida, «qui vogliamo essere "accessibili" anche a chi non appartiene al giro vip».
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Una settimana di movida a Miami
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