Per entrare si deve aspettare pazientemente il proprio turno. La Luvaria Ulisses, al numero 87 di rua do Carmo, è uno dei negozi più piccoli del mondo, un posto dove dietro il bancone sormontato da file di vecchi cassetti in legno ci stanno appena due commessi e, davanti, altrettanti clienti. Gli altri aspettano fuori. Qui nulla è cambiato dal 1925, anno di apertura del negozio, né le dimensioni, né gli arredi in legno dai decori art nouveau, né gli articoli: guanti in pelle, raso, cachemire, seta, con o senza cuciture, sportivi o da sera, foderati di pelliccia o in pizzo trasparente. Prodotti a mano dall'unica fabbrica di guanti artigianale del Portogallo. Perché a Lisbona – lungo le strade perpendicolari della Baixa, nelle eleganti vie dello shopping del Chiado o nei vicoli dell'Alfama – si trovano ancora negozi che vendono accessori in pelle, cosmetici e oggetti d'artigianato portoghese. Fatti come una volta. Uno spunto per organizzare un weekend portoghese all'insegna dello shopping.
Tra cappellini, piume e azulejos
Ancora più antica è la bottega Chapelaria Azevedo, al Rossio. Qui si fanno cappelli dal 1886. Molto amato dagli abitanti di Lisbona, questo negozio dagli arredi d'epoca, tappezzato da grandi vetrine in legno, ha cappelli d'ogni genere, dal borsalino al panama, passando per baschi e cappelli da cerimonia con la veletta o con le piume.
Gli azulejos originali si possono comprare al negozio della Fábrica Sant'Anna, una delle poche a vantare un'ininterrotta attività dall'epoca della sua fondazione nel 1741. Qui le belle piastrelle dai motivi bianchi e azzurri si fanno ancora come un tempo, a mano e seguendo le tecniche tradizionali. In esposizione, affastellati gli uni sugli altri tanto da rendere a volte difficile il passaggio, ci sono pannelli, mattonelle che copiano motivi antichi, vasi, suppellettili, piatti, tazze e una gran quantità di piccoli souvenir, dalla piastrella con l'oroscopo a quella da usare a mo' di insegna. Su ordinazione, si riescono ad avere azulejos personalizzati. La tipica chitarra da fado, a dodici corde e dalla cassa panciuta che ricorda quella dei mandolini, si compra da Violino, al Chiado, l'unico negozio in città dove è possibile anche far riparare le chitarre portoghesi. E dove si trovano violini, viole, violoncelli e strumenti elettronici.
È il frutto di una lunga ricerca, e dell'amore della proprietaria Catarina Portas per il proprio Paese, A Vida Portuguesa in rua Anchieta, negozio-museo dei prodotti delle vecchie fabbriche portoghesi. In esposizione c'è davvero di tutto, dai cosmetici agli alimentari, dai gioielli ai giocattoli, agli utensili da cucina rétro. Tutti hanno il marchio di fabbrica e confezioni vintage. È difficile resistere alle tentazioni. E uscire da questa boutique della memoria senza aver acquistato una scatola di conserva Tricana della Conserveria de Lisboa, fondata nel 1930, una confezione di crema Benamor, sul mercato dal 1928, o una saponetta Confiança, avvolta nella carta originale degli Anni Trenta.
Le spille di Marte
Se i cosmetici delle nonne si comprano in rua Anchieta, il design Anni 60 e 70 sta in avenida Infante Dom Henrique, a Santa Apolónia, in un grande magazzino dall'insegna al neon, Loja do Atalaia. Vecchi ventilatori della metà del Novecento, lampade, sedie, candelieri vintage e oggetti di modernariato riempiono gli scaffali di Do XIX e do XX, negozio di design datato in rua da Rosa nel cuore del Bairro Alto. Copie di articoli di design insoliti e rari si comprano al Depósito da Marinha Grande, ma il pezzo forte di questo negozio nel quartiere di São Bento sono gli oggetti di vetro soffiato: bicchieri – bianchi e colorati – bottiglie, flaconi, boccette, vasi, boccali e vetri da lampada. Non ci sono oggetti datati ma begli esempi di design contemporaneo da Tom Tom Shop, paradiso della plastica e del metallo. Qui si possono acquistare servizi di tazze e piatti, utensili da cucina griffati, tovaglie da giardino dai colori vivaci, lampade, cornici e piccoli elettrodomestici dalle linee barocche, supermoderne e kitsch.
Collane, orecchini e spille da Marta Fontes, uno dei pochi atelier specializzati in bijoux griffati. Originali, divertenti ed eccessivi, i gioielli di Marta fanno assomigliare il suo piccolo negozio a un raffinato e ironico boudoir.
Kevlar & arabeschi
Nata soltanto intorno agli Anni 80, con la prima collezione disegnata dalla stilista Ana Salazar, pioniera delle griffe locali, la moda portoghese oggi è conosciuta anche oltre confine e ha alcuni appuntamenti fissi apprezzati dagli specialisti, come Moda Lisboa (che si tiene nella vicina cittadina di Cascais). La regina del made in Portogallo Ana Salazar ha il suo atelier in rua do Carmo al Chiado: abiti, giacche e vestiti arabescati, drappeggi avvolgenti e un uso importante di brillanti materiali sintetici caratterizzano i suoi capi.
Della generazione degli stilisti già affermati anche Fátima Lopes, che firma capi dai disegni geometrici e dai colori forti – dal rosso sangue al blu elettrico e al giallo oro –, usa materiali tecnologici come il kevlar e i tessuti a maglia in poliammide e gioca con i particolari in pelle. Pret-à-porter, abiti dalle linee asimmetriche e camicie da uomo con dragoni stampati da Manuel Alves & José Manuel Gonçalves, uno dei tandem più apprezzati della moda portoghese.
Mangiare e dormire
Per concludere la giornata di shopping una soluzione è lo York House, ex convento carmelitano, diventato l'indirizzo prediletto di scrittori, artisti e stelle del cinema. Tra gli habitué Hugo Pratt, Graham Greene e Luciano Benetton. Azulejos, marmi, parquet d'epoca e un piccolo giardino segreto (è possibile prenotare tramite Tablethotels). Oppure c'è il Bairro Alto, ospitato in un antico palazzo pombalino. Cinquantacinque camere che mescolano elementi rétro e suggestioni contemporanee, un ristorante di cucina creativa e due frequentatissimi bar.
Per una sosta a tavola tra un negozio e l'altro il consiglio è Primavera do Jeronimo , al Bairro Alto. E' uno degli indirizzi preferiti dai lisboneti. Una bella cucina a vista, una piccola sala adornata da azulejos con proverbi portoghesi, tegami, vasi e una foto di Josephine Baker proprio sopra il tavolo dove era solita cenare. In lista, frutti di mare al vino bianco, fegato brasato e pesce alla griglia. Sempre al Bairro Alto ci si può fermare per uno spuntino al Panificação Reunida de São Roque, originale panetteria-caffetteria dove si ritrovano, fianco a fianco, anziane signore del quartiere e businessman armati di palmare. E dove si può acquistare il pane artigianale o sedersi a un tavolo per gustare una zuppa di zucca.
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi.
Shopping a Lisbona: tutti gli indirizzi
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