Nel monumento agli eroi cinesi del secondo millennio a Pechino c'è posto per due occidentali: uno è Marco Polo, l'altro è un gesuita vissuto 4 secoli fa. Si chiamava Matteo Ricci. Non è conosciuto, almeno in Italia, come il grande esploratore eppure ha lasciato il segno nella terra del drago. Fino al 20 marzo, nella capitale cinese, al Capital Museum c'è l'opportunità di visitare "Matteo Ricci, incontro di civiltà nella Cina dei Ming". Una mostra organizzata dalla Regione Marche con 200 opere dedicata all'intellettuale marchigiano in occasione dei 400 anni dalla sua scomparsa. Al gesuita viene riconosciuto il merito di essere stato tra i primi a creare un ponte tra Oriente e Occidente. Non a caso la rassegna mette insieme una selezione di capolavori del Rinascimento italiano (Raffello, Tiziano, Lotto, Barocci) e preziosi documenti dell'arte e della cultura dell'impero dei Ming.
Uno scambio culturale in entrambe le direzioni
Al di là dell'arte il lavoro di Matteo Ricci è stato quello di mettere in comunicazione le due culture: svelando la Cina all'Europa e trasmettendo documenti fondamentali della civiltà europea alla Cina. Per dimostrare lo stato avanzato raggiunto dalla tecnologia europea, il gesuita mostrò nei suoi incontri con i letterati confuciani e le personalità importanti un orologio automatico e la carta geografica del globo. Avendo trovato delle somiglianze tra la cultura filosofica dei mandarini e la filosofia greca, Ricci fece conoscere ai cinesi alcune opere fondamentali del pensiero greco. E ancora, si dedicò alla realizzazione di un atlante mondiale in cinese. Molti dei nomi da lui coniati sono usati tutt'oggi in Cina.
La mostra: l'Italia, il viaggio, la Cina
La rassegna segue, anche nell'allestimento, il percorso fisico e intellettuale di Matteo Ricci. Si comincia così dall'Italia, con una serie di opere legate ai luoghi di origine del gesuita. Dagli arazzi disegnati da Raffaello ai ritratti di Tiziano. Maggiormente connessi al lavoro di Ricci sono invece gli strumenti tecnici in mostra, come la coppia di sfere celeste e terrestre del Mercatore.
La seconda parte della mostra è dedicata al viaggio. Macerata, Roma, La Spezia, Genova, Cartagena, Coimbra, Lisbona, Isola di Mozambico, Goa, Cochin, Malacca, Macao. Sono le tappe che l'intellettuale marchigiano ha compiuto per arrivare in Cina. Un percorso compiuto per lo più a bordo di galeoni portoghesi che viene idealmente ricostruito nell'allestimento. E poi c'è la Cina, con opere di vario tipo: dai ritratti dell'imperatore Wanli e dell'imperatrice agli oggetti in oro, bronzo, porcellana e giada relativi alla vita quotidiana.
La mostra si trasferirà a Shangai dal 2 aprile al 30 maggio. Per poi concludere il suo viaggio a Nanchino dal 12 giugno al 25 luglio.
LA MOSTRA
"Matteo Ricci, incontro di civiltà nella Cina dei Ming".
Pechino, Capital Museum, 6 febbraio-20 marzo 2010
Shangai, Shangai Museum, 2 aprile-30 maggio 2010
Nanchino, Nanjing Museum, 12 giugno-25 luglio
COME ARRIVARE
Volo da Milano a partire da 561 euro.
Da Roma a partire da 507 euro.
PROPOSTE DI VIAGGIO
Oltre la Muraglia, sulle tracce dell'antico impero
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