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Weekend sul Brenta alla scoperta di Jacopo Bassano

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Weekend sul Brenta alla scoperta di Jacopo Bassano

Fuga in Egitto, 1534 olio su tela
Fuga in Egitto, 1534 olio su tela

La mostra "Jacopo Bassano e lo stupendo inganno dell'occhio" è l'evento che segna l'avvio delle celebrazioni per i 500 anni dalla nascita di Jacopo Dal Ponte, detto Jacopo Bassano, uno dei più originali e potenti interpreti del rinnovamento della pittura veneta del secondo Cinquecento e il più grande pittore della realtà prima di Caravaggio.
L'esposizione propone un selezionato e significativo tributo all'arte di Jacopo, dagli esordi fino agli anni Settanta del Cinquecento, grazie all'eccezionale prestito di un nucleo di dipinti di altissima qualità provenienti dall'America e dall'Europa, molti dei quali mai giunti prima d'ora in Italia o esposti al pubblico oltre cinquant'anni or sono, chiamati a dialogare, nel Salone Dalpontiano del Museo Civico, con quella che è la più consistente collezione di opere del pittore.

La città di Bassano del Grappa e la Regione del Veneto hanno quindi voluto rendere un doveroso omaggio ad un artista affascinante capace di conquistarsi, con il suo sperimentalismo e l'amore per gli elementi naturali del suo mondo ai piedi delle Alpi e lungo il Brenta, uno spazio di forte originalità accanto a grandi artisti come Tiziano, Tintoretto e Veronese. Dopo questo primo importante momento espositivo, Jacopo Bassano sarà al centro di tre intensi anni di celebrazioni promosse dalla città alla quale egli fu sempre legato, che immortalò in moltissime opere e dove avviò la sua fiorente bottega, capostipite di una dinastia di pittori che per oltre un secolo dominarono la scena artistica.

La mostra è organizzata, in un rapporto continuo tra collezione permanente ed esposizione temporanea, all'interno del percorso museale, che vanta la più grande raccolta monografica di un protagonista della pittura del Cinquecento. Ventidue opere del Bassano, perlopiù di provenienza ecclesiastica scalate quasi nell'intero arco della sua produzione, dal 1534 al 1580. Si tratta di una scelta che esalta l'importanza della struttura museale della città, il primo museo civico aperto nel Veneto e una delle più importanti medie strutture museali italiane. Vi sono esposti, in sequenza cronologica con le opere del Museo quindici dipinti ed un disegno dell'artista, grandi capolavori entrati sin dal Cinquecento nel grande collezionismo, provenienti da collezioni pubbliche e private europee ed extraeuropee, appartenenti alla produzione giovanile e della maturità dell'artista (1533-1564).

Il percorso espositivo comprende due proposte inedite della giovinezza e alcuni capisaldi della sua produzione, l'Andata al Calvario di collezione privata inglese, il Riposodurante la fuga in Egitto dell'Ambrosiana, i Due cani del Louvre, l'Adorazione dei Magi di Birmingham, scalati tra il 1545 ed il 1558, tra l'astrazione manierista e una nuova interpretazione del naturalismo. Un piccolo capitolo a parte, non presente nelle collezioni museali della città, è rappresentato dalla ritrattistica con il Ritratto di Pietro Bembo cardinale di Budapest (1545) e il Ritratto di senatore di Berlino(1558), che si segnalano per l'alta qualità introspettiva e la loro peculiarità rispetto alle prove contemporanee di Tiziano e Tintoretto. Con le opere tra il sesto e il settimo decennio, il San Cristoforo de L'Avana, la Madonna con il Bambino e san Giovannino, dalla collezione Spencer ora nelle collezioni della Banca Popolare di Vicenza, la pala di Enego, il pubblico potrà apprezzare, accanto alla stupefacente Pentecoste del museo, la superba qualità della pittura di tocco di Jacopo Bassano.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi.

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